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Oltre 10.000 persone, a Bologna, per fermare il maestro unico e difendere la buona scuola

Venerdì 26 settembre tra le vie della città per opporsi allo scardinamento della scuola dell'accoglienza e della qualità professionale, per non tornare indietro.

29/09/2008
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Un risultato del tutto insperato il 26 settembre a Bologna. Oltre 10.000 persone, una sessantina di scuole coinvolte, una massa di adulti e ragazzi nonostante il tempo inclemente e solo 10 giorni di tempo per preparare la manifestazione.

Le scuole sono state protagoniste di questa straordinaria giornata, come lo scorso anno per il tempo pieno, con insegnanti e genitori di diverse appartenenze politiche e sindacali, con dirigenti scolastici che sfilavano dietro lo striscione della propria scuola, assieme a studenti più grandi, pensionati, sindaci, deputati, metalmeccanici, docenti universitari e sindacalisti mescolati come non mai. Per fermare il maestro unico e difendere la buona scuola, per opporsi allo scardinamento della scuola dell'accoglienza e della qualità professionale, per non tornare indietro.

Abbiamo lavorato molto per questo risultato, ma le adesioni, le iniziative, l'organizzarsi da sé anche dei nostri più giovani e disperati colleghi sono scattate immediatamente: non solo - purtroppo - per un ormai lungo allenamento, ma soprattutto perché professionalità ed esperienza fanno subito riconoscere l'inconsistenza pedagogica di una presunta riforma, perché specialmente la scuola dell'infanzia e il tempo pieno sono nati in questo territorio ed appartengono a tutti.

Sappiamo riconoscere le bugie, anche perché abbiamo fatto una buona scuola.

Una prima "piazza" che si muove, pacatamente ma con molta serietà, che ignora i sondaggi, che chiede di andare avanti insieme, perché la ragionevolezza prevalga.

Alcune immagini di questi pericolosi "terroristi" che Garagnani vede aggirarsi nelle scuole bolognesi e il "volantino" sovversivo che un piccolo attivista ha distribuito per tutto il corteo.

Roma, 29 settembre 2008

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