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Educare è cosa diversa dall'indottrinamento!

La FLC CGIL Campania interviene sul coinvolgimento di una scuola di Caserta in una manifestazione antiaborto.

11/10/2016
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A cura della FLC CGIL Campania

Sabato 8 ottobre 2016 a Caserta, in orario antimeridiano, si è tenuta una manifestazione antiabortista cui ha aderito l'ISS Foscolo di Teano Sparanise, in orario scolastico.

Riteniamo gravissimo che delle Istituzioni scolastiche violino ripetutamente il principio della LAICITÀ dello Stato. E riteniamo che non sia una questione di parte sottoporre all'attenzione dell'Amministrazione i fatti di Caserta, chiedendo interventi correttivi sulla confusione fra dottrina religiosa e insegnamento.

Professare una fede religiosa è pienamente legittimo e peraltro costituzionalmente tutelato, tanto che precisi accordi disciplinano anche l'insegnamento della religione cattolica nelle istituzioni pubbliche e anche tale attività è finanziata dallo STATO.

Ma anche avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica è una facoltà delle famiglie, non un dovere.

Cosi come anche costituire un'associazione per palesare differenti opinioni e anche avanzare proposte di legge o referendum abrogativi rientra nel pieno diritto di ogni cittadino.

Ma utilizzare i processi educativi e le scuole pubbliche confondendo i diversi piani è cosa diversa.

L'associazione NO194 avrebbe ben potuto organizzare una manifestazione a Caserta in orario pomeridiano, lasciando la libertà di aderire anche agli studenti.

E invece un dirigente di una scuola di Teano e Sparanise, l'ISS Foscolo, nonché responsabile provinciale della associazione NO194 dal 2011riempie piazza Duomo a Caserta con 200 alunni e relativi insegnanti accompagnatori dell'istituto che dirige, per l'abbisogna trasportandoli con n. 4 pullman, chiaramente indicati con un cartello che riporta il nome della scuola e il numero del pullman.

Ci sono alcune domande che viene spontaneo farsi: cosa prevede il piano educativo della scuola? Come viene declinato il processo educativo con gli allievi? Che tipo di discussione e approvazione collegiale hanno queste attività nell'Istituto?

Dunque perplessità che rivestono l'aspetto educativo e quello della forma, con l'evidenza di una manifestazione che, per le modalità organizzative, difficilmente si può considerare espressione della libertà di pensiero e opinione.

Questi fatti in Campania sono purtroppo in continuità con altri episodi simili che vedono l'inserimento di attività religiose tra le attività delle Istituzioni scolastiche. Sono ancora facilmente reperibili in rete articoli riguardanti cerimonie religiose organizzate nel decorso anno scolastico, sempre in orario di lezione, in alcuni istituti dell'aversano denominate “Benedizione delle penne”, puntualmente segnalate alla Direzione regionale, ma evidentemente sottovalutate nella loro gravità dal Direttore regionale.

Il Direttore regionale dell'U.S.R. Campania in una intervista rilasciata all'ANSA Campania (8 ottobre 2016) ha derubricato questi accadimenti nella categoria della “inopportunità”, mostrando ancora una volta sottovalutazione dei fatti.

La CGIL ancora una volta deve scendere in campo in difesa dei principi costituzionali, degli interessi dei lavoratori coinvolti, del diritto alla libertà di insegnamento, del diritto allo studio degli alunni, della buona amministrazione scolastica.