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Dimensionamento scolastico a Benevento: tagli in dirittura d'arrivo

Ancora un'operazione affrettata, poco condivisa e proposta con l'unico intento di risparmiare, a scapito dell'offerta formativa pubblica.

05/12/2011
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A cura della FLC CGIL Benevento

11 tagli di autonomie scolastiche con ulteriori 4 possibili reggenze per numeri ancora bassi rispetto a quelli previsti dalle linee guida della Regione Campania: troppi per il Sannio!

L'art. 19 della legge 111/2011 richiede un nuovo dimensionamento della scuole in Italia con l'unico, dichiarato, scopo di contenere la spesa e stabilizzare la finanza pubblica (altri 172 milioni di euro da togliere alle scuole, principalmente attraverso riduzioni di organico), senza alcuna valutazione o programmazione didattica e invadendo un campo (la programmazione della rete scolastica) di competenza delle regioni.

La conferenza delle Regioni in materia di applicazione del citato art. 19 L.111/2011 propone di accorpare Direzioni Didattiche e Scuola Medie in Istituti Comprensivi solo per favorire la verticalizzazione dei percorsi e la continuità didattica per una maggiore qualità dell'offerta formativa che tenga conto delle condizioni del territorio; se l'accorpamento risultasse piuttosto una forzatura "quantitativa" rispetto alle scelte ed ai comportamenti delle famiglie e degli alunni meglio mantenere le attuali istituzioni e, soprattutto, si impegna a raggiungere l'obiettivo previsto nel 2014/2015.

Nelle proposte delle Istituzioni scolastiche, come in quelle degli Enti locali beneventani sembra prevalere la confusione, con l'adozione di provvedimenti che corrispondono più a logiche del "fare" piuttosto che a quelle del "fare bene", in cui più che la qualità della scuola e il miglioramento dei servizi al cittadino si inseguono distorte logiche numeriche, col rischio di creare istituti comprensivi che non tengano conto delle difficoltà orografiche, ma neanche di quelle economiche e dei trasporti che vivono i nostri territori. Si rischia così di sguarnire gli unici residui presidi culturali contro la desertificazione che colpisce e rischia di soffocare l'intero territorio sannita.

Non sembra opportuno applicare effettivamente gli ultimi scampoli dei tagli del governo precedente, che comporteranno anche nel nostro già disastrato territorio un'ulteriore perdita di posti di lavoro tra Dirigenti scolastici e personale ATA non la riorganizzazione della rete scolastica, non una riforma ordinamentale complessiva, ma tutto per fare cassa ai danni della scuola pubblica.

Non siamo contrari alle razionalizzazioni e alle verticalizzazioni che migliorino la qualità dell'offerta formativa, ma siamo contrari a operazioni affrettate, poco condivise e proposte con l'unico intento di risparmiare, a scapito dell'offerta formativa pubblica.

Le necessità di una vera riorganizzazione, soprattutto nel capoluogo sannita, sono abbastanza complesse da richiedere un notevole rimaneggiamento delle attuali autonomie scolastiche che esigerebbero cambiamenti notevoli nei Piani dell'Offerta Formativa (POF), nelle piante organiche, nei bilanci e nella composizione delle attuali scuole del ciclo primario, mentre le informazioni e le proposte ricevute non permettono di decidere serenamente con un buon grado di consapevolezza sulla situazione reale delle nostre Istituzioni.

Non riteniamo opportuno assumere decisioni affrettate, potenziale fonte di confusione per il territorio per le famiglie su "dove" andranno ad iscrivere i figli nel prossimo anno e "con quali" docenti (taglia e cuci di scuole significa anche incertezza su quali docenti saranno in servizio nelle nuove istituzioni) in considerazione che i termini previsti dalla programmazione Regionale e dalla Conferenza delle Regioni lasciano ampi margini affinché queste operazioni vengano realizzate nei prossimi anni con un percorso certamente più condiviso, più consapevole, capace di offrire un vero e adeguato contributo al miglioramento della difficile situazione che vive il complesso sistema dell'istruzione nel Sannio.

Apprezziamo la rivisitazione che il Comune di Benevento ha voluto assumere rispetto a quanto precedentemente deliberato, e la capacità dell'Assessore Scarinzi a cogliere i suggerimenti che gli avevamo posto, ma che comunque non risolvono definitivamente il problema della dislocazione territoriale dell'offerta formativa e nella ricerca della qualità diffusa del sistema scolastico comunale.

Pur condividendo il percorso di confronto democratico che riconosciamo alla Provincia di Benevento e all'Assessore Palmieri per l'impegno profuso per mettere assieme il complicato puzzle della scuola sannita ci chiediamo: è necessario e improcrastinabile andare anche oltre i 7 accorpamenti richiesti esplicitamente dalla Regione Campania come numero massimo di riduzione delle autonomie scolastiche in Provincia di Benevento?

Alla politica la risposta a questo interrogativo.