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Commissariamento del Consiglio di Amministrazione dell'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria: la FLC scrive al MIUR

Il Segretario Generale della FLC CGIL, Domenico Pantaleo, chiede chiarimenti alla Ministra Giannini e la nomina di un Commissario plenipotenziario.

24/06/2016
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Il Segretario Domenico Pantaleo ha chiesto chiarimenti alla Ministra Giannini in merito alla nomina del Commissario con funzioni del Consiglio di Amministrazione presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. È un provvedimento inusuale e soprattutto, visto il conflitto e il contrasto presenti a livello di tutti gli organi di governo  interni all'Istituzione, il provvedimento più immediato ed efficace consiste nel commissariamento di tutte le funzioni. Il troppo tempo trascorso dall'inizio dei contrasti interni, ha seriamente compromesso il funzionamento dell'istituto con tutti i disagi conseguenti provocati agli studenti, ai docenti e al personale tecnico e amministrativo.

La burocrazia ha tempi lunghi ma quando la soluzione è inefficace, il danno è irreversibile.

Nella giornata odierna la FLC CGIL di Reggio Calabria e Regionale darà adeguata pubblicità della richiesta a testimonianza della preoccupazione per una situazione ormai al limite della sopportazione e anche di quanto sta a cuore un'istituzione importante nel sistema dell'Alta Formazione Artistica e Musicale qual'è l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria 

Segue lettera alla Ministra.
___________________________________

Alla Ministra del MIUR
Sen. Stefania Giannini

OGGETTO: D.M. 379/registro decreti ufficio del Gabinetto del Miur del 9/6/2016. Commissariamento del Consiglio di Amministrazione Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria. Richiesta chiarimenti

Onorevole Ministra Giannini,

abbiamo preso visione del provvedimento in oggetto pubblicato, unitamente alla lettera del Direttore Generale dott. Livon e al provvedimento adottato dal Presidente, sul sito dell'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.

Oltre a rappresentare la nostra meraviglia per l'atipicità del provvedimento, siamo a chiedere come sia sostenibile giuridicamente che un organo monocratico, qual è il Presidente, si rapporti ad altro organo monocratico da Voi individuato come Commissario con le funzioni del Consiglio di Amministrazione, assuma decisioni e svolga tutte le funzioni assegnate a tali organi dal DPR 132/2003, in particolare dall'art. 10 dello Statuto interno dell'Accademia definito secondo i principi del succitato DPR.

Inoltre, siamo ancora a chiedere la ratio della scelta se, nelle premesse esplicitate puntualmente nel decreto in oggetto, la S.V. ha "RITENUTO necessario, pertanto, adottare provvedimenti di carattere straordinario che consentano di ristabilire la piena funzionalità dell'Istituzione, ricorrendo alla nomina di un Commissario esterno......." , avendo l'Amministrazione Centrale piena conoscenza che il contenzioso in essere tra tutti gli organi di governo, gestione e indirizzo, - presidente, consiglio di amministrazione, direttore, consiglio accademico - compresa la funzione amministrativa , ha raggiunto livelli di guardia tali da mettere in seria difficoltà l'intera Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria dove, a subirne i danni maggiori sono, oltre al personale docente, tecnico e amministrativo in servizio, gli studenti.

Non comprendiamo le ragioni di un procedimento anomalo che determina una situazione di incertezza e confusione nel governo deĺla istituzione stessa. Su cosa si basa questa novità assoluta, ovvero, che il presidente in carica, secondo quanto decretato, rimane nel pieno esercizio delle sue funzioni, assume anche le funzioni di coordinamento didattico e gerarchicamente sovraordinato tanto che gli viene riconosciuto il diritto/dovere di nominare la reggenza?

La situazione che si è determinata con il decreto di commissariamento del solo Consiglio di Amministrazione ha caratteri di originalità fuori dal contesto normativo che disciplina il comparto dell'AFAM ma anche e soprattutto senza un chiaro sviluppo risolutivo per il futuro dell'Accademia.

Onorevole Ministra, la scelta adottata, oltre che per noi non riconducibile a norme efficaci allo scopo, ovvero quello di riportare l'Istituzione alla normalità, va rivista e, se davvero si intende agire per risolvere la situazione con un intervento efficace e immediato, la soluzione è quella di procedere a nominare un Commissario unico , con pieni poteri, in sostituzione di tutti gli organi previsti dallo statuto.

Distinti saluti.