Basilicata, la posizione della FLC Cgil sul piano di dimensionamento della rete scolastica
Comunicato stampa del 10 dicembre 2008 della FLC Cgil Basilicata.
FLC Cgil Basilicata
Comunicato stampa
La FLC Cgil di Basilicata, relativamente alle linee di indirizzo per la determinazione del PIANO DI DIMENSIONAMENTO della rete scolastica approvate dalla Giunta Regionale su proposta dell'Assessore alla Formazione-Lavoro-Cultura, confermando quanto ha continuamente dichiarato nel Gruppo di lavoro tecnico- politico interistituzionale e soprattutto nell'incontro politico tra il Presidente De Filippo (sostituito per altri impegni dall'Assessore Antonio Autilio) e le OO.SS., sia sul piano metodologico che contenutistico, esprime la totale contrarietà.
Quelle che la Giunta Regionale ha approvato come LINEE di INDIRIZZO per la determinazione del PIANO DI DIMENSIONAMENTO, per la loro genericità dei contenuti, rappresenta un vecchio metodo subdolo della politica che abdica al compito di programmare anche in presenza di norme specifiche che le trasferiscono deleghe precise.
Infatti, il DPR 233/98 delega le Regioni alla programmazione del dimensionamento scolastico in quanto l'Ente Locale conoscitore della realtà regionale e, per questo, in grado di coniugare la norma nazionale con le esigenze territoriali.
Invece, la Giunta Regionale, venendo meno alla suddetta delega, ha approvato delle Linee di Indirizzo che, per la loro vaghezza, potrebbero essere utilizzate in qualsiasi parte d'Italia e non rispondono assolutamente alle peculiarità del sistema scolastico lucano.
Inoltre, risultano paradossali alcuni passaggi delle Linee di indirizzo in contraddizione con il DPR 233/98 quali:
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la costituzione degli istituti comprensivi nei comuni montani a prescindere dagli indici demografici (Comune di Potenza) che permetterebbero "prioritariamente il dimensionamento orizzontale";
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la possibilità di costituire istituti comprensivi di ogni ordine e grado (scuola secondaria di primo e secondo grado) che la norma relega questa possibilità esclusivamente nei casi di comuni in situazione di estremo isolamento;
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tra i parametri dimensionali è stato introdotto quello delle aggregazioni in progress che risulta incomprensibile e inopportuno visto che il Dimensionamento dovrebbe fotografare la situazione delle scuole nel momento in cui si realizza.
Si tratta dell'ennesima conferma della superficialità con cui la Regione Basilicata affronta la tanto denunciata EMERGENZA in cui versa il sistema scolastico regionale che per il progressivo e inarrestabile spopolamento necessità di interventi progettuali efficaci immediati e di medio/lungo periodo.
La Regione Basificata, come ha già dimostrato da diversi anni ed in particolare nella vicenda del taglio consistente degli organici 2008/2009, sottovaluta la gravità della situazione scolastica in Basilicata e pensa che, rimandando sine-die le scottanti problematiche, si possano eliminare le ripercussioni politico – elettorali.
Per la FLC CGIL di Basilicata, invece, rappresenta un atto di estrema irresponsabilità politica che apre scenari catastrofici perché mistifica appunto la vera situazione della scuola lucana che sinteticamente si rappresentata con i seguenti punti:
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le istituzioni scolastiche dell'obbligo al di sotto di 300 alunni sono 28 (23 Potenza – 5 Matera) e ben 52 (40 Potenza – 12 Matera) sono quelle al di sotto dei 500 alunni, mentre le istituzioni della Secondaria Superiore sono 3 (2 Potenza – 1 Matera) al di sotto dei 300 e 10 al di sotto dei 500 (8 Potenza – 2 Matera);
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il numero dei plessi in rapporto alla della popolazione scolastica risulta elevato tanto da essere il motivo principale che ha determinato il taglio consistente degli organici;
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la percentuale degli alunni nelle pluriclassi risulta intorno al 6/7 % di tutta la popolazione scolastica frequentante;
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la finanziaria del 2007, in aggiunta ai 500 posti tagliati nell'a.s. 2008/2009, negli aa.ss. 2009/2010 e 2010/2011, prevede la riduzione degli organici di ulteriori 1000 posti;
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l'applicazione della legge 137 determinerà la riduzione del tempo scuola e, in una Regione come la Basilicata, dove il tempo pieno è scarsamente adottato, le gravi problematiche già esistenti rischiano di aggravarsi ulteriormente.
Il Piano di Dimensionamento delle rete scolastica avrebbe potuto rappresentare un'occasione utile per attivare un percorso teso alla costruzione di un progetto credibile, esigibile, organico per meglio salvaguardare il sistema scolastico lucano e garantire un diritto allo studio di qualità.
Invece, la Regione Basilicata, non solo ha negato alla FLC Cgil ed alle altre OO.SS. il reale confronto politico che avrebbe dovuto individuare e condividere gli indirizzi, gli strumenti e le risorse per affrontare un ragionato piano di Dimensionamento della rete scolastica, ma ha anche mascherato le mancate volontà di esercitare le proprie prerogative utilizzando un Tavolo tecnico politico interistituzionale che per la sua natura e composizione non poteva sostituirsi al Tavolo politico.
L'esito finale di questo strano modo di interpretare la democrazia amministrativa e che la Regione Basilicata, nell'adottare Linee Guida del Dimensionamento generiche e con molto ritardo, condiziona anche l'operato delle province che in poco tempo (entro il 18 dicembre 2008) devono attivare tutte le procedure previste dal DPR 233/98 quali:
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convocare la conferenza provinciale alla quale partecipano, oltre alla provincia, i comuni e le comunità montane, il dirigente competente della amministrazione periferica della pubblica istruzione e il presidente del consiglio scolastico provinciale, assicurando il coinvolgimento di tutti i soggetti scolastici interessati;
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nella prima riunione sono determinate le modalità operative per la predisposizione e la successiva discussione e
definizione delle proposte avanzate dai soggetti partecipanti alla conferenza provinciale, compresi i criteri per la promozione di incontri e accordi per ambiti territoriali ristretti.
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I dirigenti competenti della amministrazione periferica della pubblica istruzione predispongono la documentazione necessaria per la conferenza provinciale di organizzazione, con tutti gli opportuni elementi di informazione; gli stessi dirigenti, altresì, acquisiscono e comunicano alle conferenze provinciali di cui al comma 3, eventuali pareri e proposte dei consigli scolastici distrettuali e degli organi collegiali degli istituti d'istruzione interessati. I dati, i documenti, le informazioni di cui sopra, unitamente alle proposte formulate, sono contemporaneamente trasmessi alle regioni e ai consigli provinciali e distrettuali competenti per territorio.
La FLC Cgil di Basilicata, nonostante le difficoltà temporali, si augura che le Province di Potenza e Matera, coordinandosi tra loro, riescano ad approvare piani di dimensionamento provinciali condivisi e rispettosi delle sole esigenze scolastiche, nella speranza che la Regione Basilicata in fase di approvazione definitiva non intervenga a modificare gli stessi.
Potenza, 10 dicembre 2008
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