I consigli comunali si pronunciano in merito ai provvedimenti su scuola e università adottati dal Governo
Risoluzione urgente per la difesa della scuola pubblica e dell'università contro i recenti provvedimenti del Governo.
Pubblichiamo di seguito la risoluzione in difesa della scuola pubblica e dell'università, presentata da due consiglieri, che il Consiglio comunale di Roseto degli Abruzzi ha adottato nei giorni scorsi.
Roma, 30 settembre 2008
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All’attenzione
del Sindaco
del Presidente del Consiglio Comunale
del Segretario Generale
del Comune di Roseto degli Abruzzi (TE)
Oggetto: risoluzione urgente per la difesa della Scuola pubblica e dell’Università contro i recenti provvedimenti del Governo
PREMESSO CHE
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l'articolo 64 del Decreto Legge 112/08 convertito nella legge 133/08 ha imposto drastici tagli alla scuola pubblica;
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i tagli interessano l’intera rete scolastica nazionale e tutti i profili professionali di ruolo e non di ruolo stimando, complessivamente in un triennio, una riduzione di 130.000 posti e di 8 miliardi di euro di finanziamenti;
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l’anticipo generalizzato della frequenza della Scuola dell’infanzia toglierà a questa istituzione la caratteristica di prima scuola;
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il ritorno al ‘maestro unico’, tuttologo, nella scuola primaria, sancito col Decreto 137 del 1° settembre 2008, produce un gravissimo arretramento pedagogico-culturale per la scuola primaria;
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la manovra del Governo, nonostante le proteste dei Rettori, comporta effetti disastrosi sul nostro sistema universitario. Tale manovra riduce infatti notevolmente gli stanziamenti ordinari, blocca le assunzioni (questo avviene in tutto il pubblico impiego impedendo la stabilizzazione dei precari), penalizza i giovani ricercatori e mira alla trasformazione degli atenei in fondazioni di diritto privato
CONSIDERATO CHE
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le Scuole dell’Infanzia e Primaria italiane sono reputate tra le migliori al mondo;
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gli attuali modelli organizzativi, centrati sul team ed un tempo scuola di almeno 30 ore settimanali e con un numero di alunni per classe non superiore a 25, si sono rivelati funzionali al processo di insegnamento-apprendimento e alla crescita di tutti gli alunni, compresi quelli in situazione di handicap e di svantaggio socioculturale;
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non un solo scienziato dell’educazione ha mostrato apprezzamento nei confronti di tale progetto che priva gli alunni della scuola primaria di tempi adeguati per apprendere, di più modelli di riferimento, di docenti competenti in una scuola che è diventata un ricco contesto di relazioni e di crescita cognitiva oltre che di incontro delle diversità culturali e sociali;
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le attività didattiche e di ricerca nelle nostre Università rischiano, in virtù di tali provvedimenti, la paralisi;
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è cosa certa che il benessere economico e il futuro di un Paese siano condizionati dalla qualità della formazione dei cittadini e non a caso gli Stati più moderni, in sede di bilancio, prevedono per l’istruzione e per la ricerca scientifica stanziamenti più alti rispetto al nostro esiguo 3,5 % del P.I.L..
SI SOLLECITA L’IMPEGNO DEL SINDACO E DELLA GIUNTA
DEL COMUNE DI ROSETO DEGLI ABRUZZI
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ad esprimere la propria contrarietà a questo progetto teso solo a ridurre considerevolmente le risorse alla scuola pubblica e all’università e, in particolare, a indebolire la scuola primaria ;
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a sostenere tutte le iniziative di mobilitazione tese a non far mancare alla Scuola Pubblica e all’Università quei significativi investimenti, indispensabili per garantire una didattica di qualità e l’accesso a tutti i giovani ai livelli più alti di formazione;
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ad assicurare a questa risoluzione la massima diffusione.
Roseto degli Abruzzi, 28 settembre 2008
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