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Manifesto: Crolla il soffitto della scuola, tragedia sfiorata a Bagnoli

NAPOLI Ferita una studentessa. A rischio il 60% delle scuole italiane. E la finanziaria taglia di altri 22 milioni di euro gli investimenti

06/10/2009
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il manifesto

Francesca Pilla

Il banco è pieno di graffiti, cuoricini, «Patti ti amo», sopra è stato appoggiato il pannello del controsoffitto caduto sulla testa di una studentessa. L'aula è la 2F dell'istituto alberghiero «Rossini» di Bagnoli, la stanza è già stata interamente transennata e tra i banchi si aggira qualche professore costernato. Fuori dalla scuola c'è ressa e anche un po' di panico tra i ragazzi e i genitori, il pensiero è andato subito alla tragedia di Rivoli, quando esattamente un anno fa per un incidente analogo, nel liceo scientifico Darwin, perse la vita a soli 17 anni Vito Scalfi, mentre quattro ragazzi vennero feriti.
Ieri alla studentessa di Napoli è andata bene, solo un forte mal di testa e uno spavento. La conferma arriva dalla vicepreside Luciana Magnoni: «Il pannello ha solo sfiorato il capo della studentessa. Lei è venuta da noi, in vice presidenza e ci ha detto che le faceva male la testa. Le abbiamo prestato i primi soccorsi con del ghiaccio sintetico. Poi, quando le abbiamo chiesto se voleva essere trasportata in ospedale e lei si è rifiutata, abbiamo chiamato la mamma che l'ha comunque accompagnata in ospedale». All'Ospedale San Paolo di Fuorigrotta i medici hanno confermato la lievità dell'incidente, tre i giorni di prognosi e nessun trauma cranico. «Tra un paio di giorni potrà tornare tra i banchi» conferma l'assessore regionale all'istruzione Corrado Gabriele, ma la paura resta. Solo per un caso, infatti, altri ragazzi non sono stati feriti dal pannello 45x45 in cartone pressato.
«Siamo indignati, ogni mattina ci rechiamo a scuola per assolvere al nostro diritto-dovere allo studio e rischiamo la vita per i mancati investimenti alla scuola pubblica», Ilenia Guida è la coordinatrice provinciale dell'Uds che denuncia come nel napoletano, a causa dei mancanti interventi del governo, siano a rischio 8 scuole su dieci. E in una nota il Codacons rincara la dose parlando di cifre «irrisorie, ridicole ed irresponsabili stanziate recentemente dal governo per l'edilizia scolastica». Si tratta appunto di appena un miliardo di euro per la messa in sicurezza, quando dopo la tragedia di Torino il capo della protezione civile Guido Bertolaso parlò di 13 miliardi necessari solo per le ristrutturazioni antisismiche. Secondo l'associazione, che si basa su stime pubbliche e governative, invece «il 60% delle 42.007 scuole pubbliche non ha certificati di agibilità statica ed igienico sanitaria mentre il 75% non ha quello di prevenzione incendi».
Alle regioni però i fondi non arrivano, basti pensare che la legge finanziaria del 2009 ha ridotto di 22,8 milioni di euro gli investimenti, sui 100 previsti per i piani di edilizia scolastica. Sull'episodio della Rossini l'assessore Gabriele fa sapere di aver «inviato alla Provincia, che ha competenza sull'immobile una richiesta di verifica dell'edificio» e che «nel caso servisse, si interverrà tempestivamente con risorse appropriate al fine di mettere in totale sicurezza il plesso scolastico». Già nel pomeriggio l'assessore Luigi Muro ha però spiegato che i danni non sono gravi e che le lezioni potranno riprendere regolarmente a partire da oggi. Ma è chiaro che si tratta di una questione di più ampio raggio e di una politica nazionale di investimenti nel pubblico. Le principali risorse per la ristrutturazione degli istituti risalgono a una legge del 1996. E sebbene vadano aggiunti gli interventi straordinari predisposti dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (circa 4 miliardi), quando in seguito al terremoto che colpì il Molise nel 2002 morirono 27 bambini su 50, di certo non bastano a risanare la situazione delle scuole italiane.


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