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Lombardia: male l’incontro con il Ministro Fioroni e la sua delegazione sulla vertenza scuola

Dal Ministro quattro NO ed un vedremo. Negativo il risultato dell’incontro. Ora serve una grande mobilitazione!

19/03/2007
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Erano presenti all’incontro tutte le OO.SS. di categoria, regionali e provinciali, la Direttrice dott. sa Anna Maria Dominici, i dott. Zenga e Lupacchino.
Come FLC Cgil Lombardia abbiamo aperto l’incontro a nome delle Organizzazioni sindacali confederali presentando tutte le gravi emergenze della scuola lombarda alla delegazione ministeriale composta dai Capi Dipartimento dott. Cosentino e Barbieri, in assenza del Ministro Fioroni. In chiusura d’intervento abbiamo consegnato alla delegazione un dossier riassuntivo.
In tempi di “DICO”, a noi è parso evidente come per la scuola lombarda si sia costituita una vera “coppia di fatto”: la Fioroni-Moratti.
L’auspicata discontinuità con le precedenti politiche del Governo di Centro-Destra non c’è, ma è ancor più grave che non si avverta nessuna reale volontà di cambiamento, che non si vedano orizzonti che aprano ad azioni positive.

Organici
Di fronte alla “mancia” di 200 posti sull’organico di fatto per la primaria, abbiamo evidenziato come questi, a fronte delle richieste responsabilmente espresse dalle scuole, non coprano neanche l’attuale attività ordinaria. 722 sono stati i posti richiesti: ciò in presenza di un incremento sull’organico di fatto attuale di 4238 alunni ed un’esigenza di costituzione di 335 classi rispetto all’organico di diritto del 06/07 che diventano 253 rispetto all’organico di fatto 06/07.
Non servono le mance! Le richieste delle scuole stanno dentro le regole della finanziaria e dei dispositivi legislativi quali il DM 331. Serve una risposta vera, di “sistema”, capace di risolvere realmente il fabbisogno sia del tempo pieno che del tempo normale, che risponda all’aumento delle iscrizioni tenendo conto dell’integrazione sociale e culturale derivante dalla grande percentuale di alunni stranieri.
A tutto questo il ministero dice un chiaro NO! Lo stato dell’economia disegnato dalla finanziaria 2007 e l’odiosissima clausola di salvaguardia, cioè la restituzione delle risorse che producono lo sfondamento del tetto ministeriale di spesa, a detta dei dott. Cosentino e Barbieri, rendono impossibile ogni intervento.

Finanziamenti alle istituzioni scolastiche
Davanti al “buco” di 96 milioni di euro, debito accumulato fino ad ora dalle scuole e dai loro Dirigenti, per poter garantire il funzionamento amministrativo, gli esami di Stato, le supplenze, la TARSU, la legge 440 sull’autonomia, il miglioramento dell’offerta scolastica, il Ministro, nel frattempo arrivato alla riunione, ha chiaramente sostenuto che non è neanche lontanamente possibile provvedere a sanare tale situazione debitoria in quanto frutto di indebitamenti prodottisi “fuori bilancio”, pertanto non autorizzabili. Anzi ha addirittura dichiarato che un suo intervento, se avviato, andrebbe rivolto verso i Dirigenti Scolastici richiedendo loro, direttamente e personalmente, la restituzione delle somme spese. “I Dirigenti hanno speso in era morattiana e tremontiana senza nessuna copertura finanziaria, cosa centro io adesso, che si muova pertanto Padoa Schioppa”.
Di fronte alla sua implicita ammissione d’impotenza nel frattempo le scuole rimangono tragicamente al palo: questo anche perché il nuovo decreto di distribuzione dei finanziamenti, il DM 21 del 01/03/07 da lui firmato, si è già dimostrato gravemente insufficiente a coprire la minima attività ordinaria.

Supplenze
Abbiamo documentato come per molte province lombarde le attuali somme messe a disposizione siano già state esaurite e quali pratiche hanno messo in atto i Dirigenti Scolastici per tappare almeno la vigilanza sui minori attraverso l’azzeramento delle codocenze e tenendo a volte a casa gli alunni con il dovuto preavviso alle famiglie. Di fronte ad assenze per maternità siamo ormai invece alla diffusa pratica della nomina senza retribuzione certa mensile con richiesta ai supplenti di atti di clemenza circa i lunghissimi tempi di attesa per la dovuta retribuzione.
Di fronte alla nostra denuncia che nei prossimi tre mesi di lezione i Dirigenti continueranno secondo tali pratiche, il Ministro ha detto che proverà a far presente tale situazione al Ministro del Tesoro prefigurando che almeno sulle maternità si possa avere “clemenza”.

Contratto
L’occasione si è ovviamente prestata per denunciare il colpevole ritardo nella definizione del nuovo contratto. Non c’e aria di rinnovo. I ministeriali presenti hanno evidenziato le difficoltà che il Ministro incontra per la costituzione dell’atto d’indirizzo all’ARAN, sostanzialmente tutte legate alla certificazione delle risorse. Senza questo non si avrà modo di disporre di un quadro chiaro per avviare la trattativa.

Precari
Per dichiarazione del dott. Cosentino, è intenzione del Ministero e del Governo di ritornare ai tempi quando il Ministero Pubblica Istruzione gestiva e controllava i passaggi sia di abilitazione che delle conseguenti immissioni in ruolo. E’ parso, infatti, evidente anche alla delegazione ministeriale che le collaborazioni con le Università mostrano gravi limiti, a partire dal fatto che queste non hanno la dimensione reale di cosa serve sapere per essere dei buoni docenti. La scuola dovrebbe riprendersi in mano, anche in termini di formazione iniziale, tutto il problema di come si devono costruire i saperi per poter dispensare conoscenze.
Abbiamo sottolineato, anche attraverso il nostro documento unitario, tutte le nostre gravi difficoltà che l’attuale pratica dispensativa dell’abilitazione incontra quando incrocia sia i meccanismi di funzionamento del mondo universitario che il modello di formazione sostanzialmente accademico.

Dopo che le OO.SS. presenti sono state definite dal Ministro come dei soggetti che elaborano in modo mentalmente “scollegato”, la parte destra del cervello autonoma dalla parte sinistra, dopo che siamo stati invitati a fare i “COBAS”, quando ci ha detto che in assenza di retribuzione per le prestazioni “giuridicamente dovute” quali quelle degli esami di Stato, avremmo dovuto bloccare gli esami, sentite queste pesanti esternazioni, ci siamo convinti circa la “pochezza” di questo Ministro.

Riteniamo che il tempo messo a disposizione per dar credito a possibili scenari di cambiamento a favore della scuola si sia esaurito. Ben venga lo sciopero generale e senza tentennamenti!

Per quanto ci riguarda, insieme a CISL e UIL scuola regionali, a seguito anche degli esiti delle ultime due segreterie unitarie, dove si è deciso per un’ampia mobilitazione in caso di assenza di segnali positivi, procederemo a breve alla definizione delle nostre iniziative, confidando in un ravvedimento da parte di Fioroni che lo porti a prediligere le “nostre piazze” piuttosto che quelle della politica quale la manifestazione del 12 maggio, la “family day”, alla quale ha preannunciato la sua presenza.

Segreteria Regionale
FLC Cgil Lombardia

Roma, 19 marzo 2007