Scuola: debiti formativi, approfondimenti della FLC Cgil
Un fascicolo di approfondimento per offrire a docenti, studenti e Dirigenti scolastici il nostro punto di vista sulla questione.
Dal momento in cui si è posta all’attenzione del dibattito pubblico la questione della qualità della scuola, vista attraverso gli episodi di bullismo e il discredito sui docenti seminato in modo demagogico e indifferenziato, si sono susseguiti interventi del Ministro tesi a ripristinare un clima di credibilità nei confronti della scuola.
Così dopo l’approvazione della legge n. 1 di gennaio 2007 che modificava gli esami di Stato verso un modello più adeguato a restituire alla prova un carattere di serietà e affidabilità e il DM 42 del 22 maggio 2007, che fissava regole su crediti e debiti operando già delle modifiche, si è giunti, nel mese di ottobre, a un nuovo decreto, il DM 80/07 seguito dall’OM 92/07, che, a distanza di pochi mesi, ha fissato nuove regole sul recupero dei debiti formativi.
Troppe modifiche che si sono inseguite a distanza di pochi mesi, dando il senso di una contraddizione interna al legislatore stesso, non avendo avuto la scuola il tempo per sperimentare, ed eventualmente correggere, percorsi prima definiti e subito smentiti.
Forse l’obiettivo politico di imprimere un’immagine più seria della scuola è stato raggiunto, forse i nostalgici degli esami di riparazione hanno condiviso l’iniziativa, certamente la scuola ricava da questa iniziativa ministeriale un bel carico di complicazioni che derivano dal diluvio di adempimenti che si è scaricato su di loro, ma anche e soprattutto dalla confusione didattica, organizzativa e professionale cui questi adempimenti rimandano, senza affrontare i nodi che la scuola superiore comunque si trova di fronte con l’innalzamento dell’obbligo di istruzione e l’alto tasso di insuccessi e di dispersione scolastica registrati.
Per questo abbiamo ritenuto di offrire alle scuole, ai docenti, agli studenti, ai Dirigenti, uno strumento per approfondire le problematiche connesse al recupero dei debiti formativi, offrendo il nostro punto di vista politico sulla questione.
Abbiamo selezionato gli argomenti che secondo noi meritavano un approfondimento, inoltre abbiamo messo in ordine alcune procedure che si affastellavano nell’ordinanza, ma pensiamo che potrebbero insorgere nuove problematiche che non mancheremo di affrontare con note successive sul nostro sito.
Roma, 4 dicembre 2007
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