Morti sul lavoro: la strage va fermata
Comunicato stampa della Federazione dei Lavoratori della Conoscenza CGIL.


Roma, 17 maggio - Alla lunga sequela di morti sul lavoro, 263 dall’inizio dell’anno, si aggiunge oggi quella del giovane operaio Angelo Fuggiano, di 28 anni, della ditta in appalto di carpenterie metalliche Ferplast, che ha perso la vita in seguito a un incidente all’Ilva di Taranto.
Una lunga sequela che va fermata.
Siamo di fronte a un’emergenza nazionale la cui discussione non può essere più rinviata. Nessun settore è estraneo a queste tragedie: si pensi all’abbandono in cui versa l’edilizia scolastica italiana e all’ennesima tragedia scampata per miracolo in seguito al recente crollo del soffitto della scuola di Fermo.
La sicurezza nei luoghi di lavoro deve rientrare tra le priorità del nostro Paese e i luoghi di produzione del sapere devono tornare ad essere sicuri e a trasmettere una cultura di rispetto e di tutela del lavoro.
“Esprimiamo vicinanza alle famiglie delle vittime - così Francesco Sinopoli, segretario generale della FLC CGIL – e auspichiamo una grande mobilitazione nazionale del mondo del lavoro tutto, per invocare un piano di investimenti sulla prevenzione e per ricordare che gli incidenti sul lavoro non sono una casualità ma il frutto di politiche di riduzione di diritti e tutele”.
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