Dati OCSE: considerare per anni la scuola un problema di spesa porta a questi risultati
Comunicato stampa di Enrico Panini, Segretario Generale Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil
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Gli esiti dei ragazzi italiani peggiorano ulteriormente rispetto a PISA 2003.
Si collocano nella fascia di paesi con una media significativamente al di sotto della media OECD.
Si registrano differenze, spesso enormi, tra le diverse aree geografiche del paese, come già avvenuto con Pisa 2003.
Da lunghi anni nel nostro Paese la scuola è considerata un problema di costi.
Non ci si è mai chiesti quanto costa, in termini individuali e sociali, l’ignoranza.
I risultati che emergono dall’indagine OCSE fotografano impietosamente il frutto di queste scelte, spesso aggravate dal disinteresse che si registra anche nelle istituzioni locali.
In molti paesi stranieri – ad es. Danimarca, Germania e Polonia- le ricerche PISA del 2000 e 2003 sono state un’occasione importante per interrogarsi sui propri sistemi scolastici e per aprire un ampio dibattito che ha coinvolto decisori politici, esperti, ricercatori e docenti per definire nuove strategie atte a migliorare la qualità dell’apprendimento con anche esiti positivi .
Sarebbe ora che la stessa cosa avvenisse anche nel nostro Paese smettendola di accantonare rapidamente i dati in attesa di quelli dell’anno dopo.
Chiediamo al Ministro Fioroni di utilizzare la rilevazione PISA come un utile strumento per analizzare i problemi della scuola italiana, per cercare risposte, imparando anche dalle buone pratiche presenti nel nostro paese.
Il Ministro convochi rapidamente un appuntamento significativo a partire dal quale individuare strategie condivise superando ogni enfatizzazione mediatica degli aspetti problematici della nostra scuola.
Roma, 4 dicembre 2007
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