FLC CGIL
Iscriviti alla FLC CGIL

https://www.flcgil.it/@3897732
Home » Università » L'Abilitazione Scientifica Nazionale ai tempi dell'ANVUR

L'Abilitazione Scientifica Nazionale ai tempi dell'ANVUR

Importante intervento di Sabino Cassese, giudice della Corte Costituzionale, ad un convegno promosso dalla redazione di ROARS.

19/11/2012
Decrease text size Increase  text size

Il 20 novembre si chiuderanno le domande per partecipare all'abilitazione scientifica nazionale per professore associato e professore ordinario.

Le procedure fin qui aperte pare siano oltre 80.000 e ancora il bando non è chiuso.

Abbiamo più volte rimarcato come si dovesse prendere atto della impraticabilità e dell'iniquità del sistema proposto dall'ANVUR, per aprire finalmente un confronto con le rappresentanze istituzionali e con le associazioni e le organizzazioni sindacali dell'università, per consentire al sistema universitario di uscire dall'impasse in cui è stato cacciato. Ma oramai è tardi e sembra, sempre di più, che l'ultima parola sulle abilitazioni passerà ai giudici amministrativi piuttosto che al vaglio delle comunità accademiche.

Su questi temi il 15 novembre si è svolto un convegno, promosso dalla redazione di ROARS (Return on Academic Research), su “Il sistema dell'Università e della Ricerca. Fatti leggende futuro”.
Al convegno è intervenuto il prof. Sabino Cassese, giudice della Corte Costituzionale, che ha concluso la sua ottima relazione con queste parole: “ho detto inizialmente che l'Anvur ha ucciso la valutazione con la sua disattenzione dei limiti della valutazione e del contesto nel quale essa andava ad inserirla. Non sono stato completo nel dir ciò. Bisogna anche aggiungere che l'Anvur ha ucciso se stessa, consegnando il compito di dire l'ultima parola sulla valutazione ai giudici amministrativi”.

Avevamo già chiesto le dimissioni di un componente dell'ANVUR dopo le sue sconcertanti dichiarazioni ora è venuto il momento che il Ministro Profumo ed il Parlamento prendano atto del fallimento a cui si sta dirigendo tutta l'operazione abilitazione scientifica nazionale, che rischia di essere una presa in giro per tanti giovani, una pietra tombale sulla valutazione e uno spreco enorme di denaro pubblico e privato (quello dei tanti candidati per avere la stampa dei propri lavori).