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Istat, lavoro agile dopo il 31 luglio e sperimentazione del 2022: incontro con l'amministrazione

In arrivo anche l'accordo sul comma 870

23/07/2021
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Giovedì 22 luglio si è svolta la riunione di contrattazione tra sindacati e amministrazione con tre argomenti all’ordine del giorno: 

  • i benefici assistenziali legati ai risparmi per la mancata erogazione dei buoni pasto negli ultimi 5 mesi del 2020 (comma 870 dell’ultima legge di bilancio)

  • il lavoro agile emergenziale dopo il 31 luglio

  • il lavoro agile post-emergenziale

Benefici assistenziali derivanti dai risparmi del 2020

L’amministrazione ha sostanzialmente accettato l’ultima proposta di mediazione sindacale, che prevede l’erogazione di uno specifico e nuovo “beneficio assistenziale” una tantum a tutto il personale, diviso in 3 fasce a seconda del numero di giorni di lavoro agile (602) nel periodo da agosto a dicembre 2020. Non è la nostra proposta “ideale” ma è comunque una mediazione accettabile, anche considerata la lunga discussione sul tema e l’esigenza di garantire l’erogazione del contributo in tempi brevi. Nei prossimi giorni dovrebbe quindi essere siglato un accordo. Abbiamo inoltre chiesto nuovamente che per il 2021 l’Istat arrivi finalmente all’erogazione dei buoni pasto per le giornate in lavoro agile.

Lavoro agile emergenziale

La richiesta della FLC CGIL è stata quella di prorogare le regole interne che ci siamo dati negli scorsi mesi, ancora fino al 31 dicembre. Si è concordato - dopo un lungo dibattito - di arrivare a una proroga fino al 31 ottobre, con un incontro a settembre per valutare congiuntamente la situazione normativa e epidemica. Sempre a settembre, il medico competente dovrebbe attuare un nuovo screening su tutto il personale e valutare eventuali modifiche alle misure di salute e sicurezza (come ad esempio la previsione di una sola persona per stanza), che quindi resteranno per il momento in vigore. In ogni caso su questi temi si svolgerà un incontro con gli RLS.

Lavoro agile post-emergenziale

Abbiamo innanzitutto stigmatizzato la mancata informativa ai sindacati sull’avvio della nuova “fase di test”. Il direttore generale si è scusato per l’errore compiuto.

Si è quindi svolto un dibattito per porre all’attenzione i problemi più volte evidenziati dalle organizzazioni sindacali, tra i quali quelli principali sono l’esclusione di alcune categorie (turnisti - sui quali si è espresso anche il CUG - e telelavoristi), e l’immediata previsione del desk sharing già nella sperimentazione per i profili medi e alti, sulla quale abbiamo espresso molte perplessità, anche in termini di fattibilità. Abbiamo chiesto di sperimentare la nuova organizzazione del lavoro, non la nuova organizzazione delle stanze. Gli obiettivi di risparmio sono fondamentali, ma possono essere affrontati con la necessaria gradualità, a seguito della sperimentazione.

Su questi temi l’amministrazione ha fatto presente che il regolamento è ancora in bozza e che il dibattito è aperto. 

La FLC CGIL ha chiesto di assumere l’obiettivo di arrivare come minimo, come accaduto a dicembre 2019, a un protocollo d’intesa tra amministrazione e organizzazioni sindacali prima di far partire la sperimentazione del 2022, in attesa peraltro che il Contratto nazionale definisca ulteriori regole e confini del confronto sindacale.

Abbiamo in ogni caso chiesto maggiori spiegazioni sulla cosiddetta “fase di test” (cosa significa concretamente, chi partecipa, con quali criteri…) che dovrebbe svolgersi tra ottobre e dicembre di quest’anno.  

Le risposte su questo punto sono state rimandate dal direttore generale a un’apposita riunione dell’organismo paritetico per l’innovazione che sarà convocata nei prossimi giorni.

Abbiamo fatto presente che molti lavoratori sono rimasti spaesati dalla necessità di una scelta in carenza di una serie di elementi chiarificatori: questo è ancora di più vero per i colleghi delle sedi territoriali, che in questo momento sono in attesa dell’assegnazione al 1° settembre. E’ stato ribadito che sarà possibile cambiare la scelta fatta anche in corso di sperimentazione: già l’attuale bozza del regolamento all’art. 11 prevede la possibilità di cambiare profilo (ma così non sarebbe nella “fase di test”).

In ogni caso, come ribadito nella nota unitaria inviata venerdì 23 luglio, la materia deve essere oggetto di contrattazione integrativa, almeno per quanto riguarda gli aspetti previsti dall’attuale CCNL, in attesa del rinnovo, e di confronto con le organizzazioni sindacali.

Altro

Per quanto riguarda l’articolo 54, l’amministrazione ha ammesso i significativi errori di calcolo degli aventi diritto e ha promesso quindi a breve una bozza di verbale di confronto con le tabelle corrette per partire prima possibile con il bando.

Su salario accessorio 2019 e 2020 (e articolo 53) verterà il prossimo incontro che si svolgerà prima della fine di luglio, che deve ancora essere calendarizzato e sul quale abbiamo chiesto riscontro urgente con una nota unitaria inviata venerdì 23 luglio.

Abbiamo chiesto a che punto fosse la procedura per il riconoscimento della fascia ordinaria dei ricercatori e tecnologi del 2021. Ottaiano ha risposto che i verbali delle commissioni sono stati inviati tutti alla DCRU (l’ultimo proprio nella giornata del 22 luglio), che quindi provvederà, dopo l’estate, a finalizzare la procedura.

Abbiamo chiesto di posticipare la scadenza del corso sulla sicurezza obbligatorio prevista per la fine del mese di luglio. Il direttore generale ha stigmatizzato il comportamento di alcuni colleghi che non si sarebbero recati alle visite di sorveglianza del medico competente, senza nemmeno avvisare, ma sulla scadenza del corso ha assicurato la massima flessibilità.

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