Ripartenza dell’anno scolastico: organico aggiuntivo docenti e ATA, illustrata la bozza di ordinanza
Incontro con i sindacati sui contenuti dell’OM e sui criteri di assegnazione delle risorse agli USR. Per la FLC CGIL la ripresa in presenza richiede un aumento degli investimenti e un significativo incremento di organico. Necessaria la trasparenza in ogni passaggio.
Come da convocazione, si è svolta il 29 luglio 2020 la videoriunione tra il Ministero dell’istruzione e le organizzazioni sindacali sui contenuti dell’Ordinanza Ministeriale di prossima uscita che disporrà, fra le misure previste per la ripresa dell’attività didattica, il possibile incremento di ulteriori posti per “incarichi temporanei di personale”.
Si tratta di un contingente aggiuntivo di docenti e ATA a tempo determinato da nominare nel limite delle risorse finanziarie assegnate agli Uffici Scolastici Regionali.
I finanziamenti sono quelli stanziati dal Decreto Rilancio, convertito con la Legge 77/2020, per avviare l’anno scolastico in contrasto al rischio epidemiologico: 377,6 milioni di euro nel 2020 e 600 milioni di euro nel 2021. La bozza di Ordinanza applica una norma di legge che prevede l’eventualità di modificare i parametri di costituzione delle classi in deroga al DPR 81/2009, per comprovate necessità e motivate istanze rilevate dai dirigenti scolastici, tali da richiedere l’attivazione di nuovi contratti, ovvero un organico aggiuntivo.
Secondo la bozza di OM la ripartizione tra gli USR seguirà i seguenti criteri:
- una quota pari al 50% in relazione al numero degli alunni
- la rimanente quota del 50% proporzionalmente sulla base delle necessità rilevate dagli USR stessi.
Non è possibile, a detta del ministero, tradurre questa implementazione economica in quantificazione di posti perché saranno le “particolari esigenze” a definirne il fabbisogno, fermo restando il vincolo di destinazione.
L’Ordinanza Ministeriale conferma anche la disposizione di legge circa la risoluzione dei contratti già stipulati su questi posti per “giusta causa”, in caso di sospensione delle attività didattiche in presenza.
La nostra posizione
Abbiamo rimarcato l’importanza strategica della scuola nel progetto di ripartenza del Paese, condizione che necessita di forti investimenti, superiori a quelli stanziati adesso: investimenti tuttora insufficienti e ancora incerti nell'ammontare.
Le istituzioni scolastiche devono avere maggiori certezze per mettere in atto i provvedimenti necessari: sapere di quanti docenti e quanti ATA possono disporre, in aggiunta all’organico attuale, consentirebbe di pianificare l’offerta formativa nella realtà delle classi, degli spazi, degli orari, dei turni e l’Ordinanza dovrebbe fare un passo avanti con indicazioni più precise.
L’affidamento agli USR deve avvenire secondo la declinazione di criteri decisi a livello nazionale, perché troppo generica appare la voce delle “necessità rilevate” che, probabilmente terrà conto del diverso impatto dell’emergenza sanitaria sulle province, ma non risulta esplicitato.
È condivisibile la scelta di dare a tutte le scuole una percentuale-base (50%) di dotazione aggiuntiva calcolata sul numero degli alunni, ma non può essere assecondata l'idea che l'eventuale quota perequativa segua criteri “opachi", a maggior ragione in assenza degli esiti dei monitoraggi. La conoscenza di tale dato è fondamentale per verificare lo stato di sofferenza dei territori.
Infine gli aspetti contrattuali che non intendiamo mantenere in ombra. Dissentiamo in modo netto con la clausola del licenziamento per giusta-causa: le esigenze dell’amministrazione vanno tenute insieme alla dignità dei lavoratori e il provvedimento, invece, va a senso unico.
Per una maggiore trasparenza abbiamo anche richiesto che il testo dell’OM preveda specifici momenti per agire le relazioni sindacali, soprattutto a livello regionale.
Da parte della FLC CGIL, questi i punti di sintesi:
- implementazione delle risorse
- massima disponibilità a rivedere i criteri della OM in un’ottica di rinforzo dei territori con maggiore complessità
- massima intransigenza sulla destinazione di risorse alle scuole con criteri trasparenti e oggettivi
- massima intransigenza sui diritti contrattuali
Alla fine dell'incontro il Ministero ha preso atto delle osservazioni condividendo la necessità di prevedere disposizioni particolari per le zone che, maggiormente, hanno patito l’emergenza pandemica; le ulteriori disponibilità finanziarie vedranno l’assegnazione con criteri più specifici, in virtù, anche, dei risultati emersi dalle situazioni monitorate.
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