Indicazioni nazionali e monitoraggio: il Miur rinvia la scadenza dell’invio dei questionari
Intanto si susseguono le prese di posizione critiche: i documenti del CIDI e del MCE.
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La settimana scorsa era stato il Coordinamento per le politiche dell’infanzia e della sua scuola a esprimere forti perplessità e preoccupazioni sul monitoraggio, sulle sue motivazioni, sui suoi esiti, sul suo utilizzo.
Oggi è la volta di due associazioni professionali: il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) e il Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti (CIDI).
Certo alle associazioni, che rappresentano la punta di diamante di quella che viene chiamata “la scuola militante”, non mancano le ragioni per protestare: il loro contributo, pur previsto nell’Atto di indirizzo, è stato semplicemente espunto. Ma, con la nobiltà che le contraddistingue, non tanto di questo si lagnano le Associazioni, quanto del pessimo segnale di non ascolto, di non rispetto, di non riconoscimento che questo monitoraggio trasmette alle scuole.
La scuola dell’infanzia e del primo ciclo ha bisogno di un quadro di riferimento unitario. E’ questo un elemento di importanza strategica. Per questo la condivisione, sia nel percorso di elaborazione, sia per quel che riguarda il testo finale, è un aspetto imprescindibile, sostanziale.
A ulteriore conferma della frettolosità dell’operazione, frettolosità inammissibile per le ragioni esposte, con la nota MIUR prot. 7870, è già arrivata una proroga della scadenza di invio dei questionari, motivata da difficoltà tecniche! Il nuovo termine è fissato al 12 dicembre 2011.
Chiederemo formalmente al nuovo Ministro di fermare il processo avviato dalla circolare ministeriale 101/2011. Nel frattempo rinnoviamo l’invito agli istituti scolastici a far pervenire al MIUR atti, documenti, prese di posizione elaborate nella loro autonomia in merito ai documenti di Indicazioni vigenti.
In allegato i documenti di MCE e CIDI.
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