I Regolamenti sulla secondaria di II grado relegano lo studio della musica tra le discipline opzionali
"Fare musica tutti" e regolamenti della secondaria di secondo grado.
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“ A conclusione di ogni liceo gli studenti dovranno (..) saper fruire delle espressioni creative delle arti e dei mezzi espressivi, compresi lo spettacolo, la musica, le arti visive”.
Tra le finalità del secondo ciclo di istruzione vi è anche quella di dare gli strumenti culturali che consentano di “leggere un'opera d'arte, contribuire alla valorizzazione del patrimonio artistico ed ambientale e apprezzare il linguaggio musicale nelle sue forme”.
“ L'asse dei linguaggi ha l'obiettivo di far acquisire allo studente (...) la conoscenza e la fruizione di molteplici forme espressive non verbali”. “L'integrazione fra i diversi linguaggi costituisce strumento fondamentale per acquisire nuove conoscenze e interpretare la realtà in modo autonomo”. A conclusione dell'obbligo di istruzione sono indispensabili la conoscenza degli elementi fondamentali per la lettura/ascolto delle opere musicali e delle principali forme di espressione artistica.
Le frasi sopra citate non sono tratte da documenti elaborati in convegni e gruppi di lavoro che auspicano una maggiore presenza della musica nel curricolo della secondaria di secondo grado, ma fanno parte di atti normativi in vigore o che lo saranno a breve. La prima è tratta da “Il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei” (Allegato A del Regolamento sui Licei), la seconda dal “Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione” (Allegato A del D. Lgs. 226/05), la terza dall'allegato tecnico dal D.M. 139/07 “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione”.
Queste le parole. I fatti sono ben altri!
L'insegnamento della musica, escludendo ovviamente il Liceo musicale e coreutico, scompare completamente dal curricolo obbligatorio dei licei, anche del Liceo delle scienze sociali. L'Eduzione musicale è prevista unicamente nell'istruzione professionale, settore servizi, indirizzo “servizi socio-sanitari” al secondo anno per 2 ore settimanali, di cui 1 in compresenza con un docente tecnico pratico, secondo modalità tutte da definire.
A fronte di questa scelta operata sui quadri orari, peraltro in evidente contrasto con la normativa citata, abbiamo la moltiplicazione invece degli insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell'Offerta Formativa nei limiti del contingente di organico assegnato all'istituzione musicale (Allegato H): Musica, Storia della Musica, Strumento musicale, Tecnologie musicali.
In altre parole, relegando lo studio della musica esclusivamente nello specifico Liceo musicale, si continua:
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a negare la valenza dell’insegnamento della Musica, in tutte le sue possibili declinazioni, nella preparazione culturale degli adolescenti;
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a negare il diritto degli studenti di possedere un minimo di strumenti critici ed analitici per orientarsi nella società attuale intrisa, a tutti i livelli, di messaggi musicali;
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a negare, contro ogni evidenza, la forza della Musica come linguaggio in grado di esprimere le ansie, le aspirazioni, ecc., delle diverse epoche;
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a pensare che la Musica debba essere studiata solo dai musicisti.
Altro che “fare musica tutti”! Abbiamo la prosecuzione di un idea di separatezza e di isolamento tra istruzione musicale e gli altri saperi e le altre discipline tipica della tradizione culturale del nostro paese.
L'iniziativa del 17 febbraio sulla secondaria di II grado e lo sciopero generale del 12 marzo saranno occasioni per ribadire, anche su questo segmento, il giudizio fortemente critico della FLC sui regolamenti approvati dal Governo.
Roma, 11 febbraio 2010
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