ASI: bene i criteri per le stabilizzazioni, anche se la FLC CGIL non firma il verbale d’intesa
Il comunicato della FLC CGIL sulla trattativa svolta all’ASI sulle stabilizzazioni.
Il 16 febbraio 2018 si è tenuto l’incontro tra ASI e le organizzazioni sindacali sulle modalità di applicazione dell'art. 20 del dlgs 75/2017 (stabilizzazioni Madia), come previsto dalla Circolare n. 3/2017, finalizzata alla produzione dell’atto ricognitivo interno sugli aventi diritto alle stabilizzazioni e alla individuazione dei criteri con cui procedere alle stesse. Nel corso della riunione l'Agenzia ha proposto al tavolo la sottoscrizione di un verbale di intesa, che la FLC CGIL non ha firmato per le ragioni che saranno più avanti esposte. La sottoscrizione in questo caso non era prevista da nessuna norma, quindi non sarà determinante ai fini delle stabilizzazioni, ma è stato un gesto di attenzione nei confronti delle Organizzazioni Sindacali, che abbiamo apprezzato e a cui avremmo aderito se fossero state accolte le nostre richieste. Veniamo al merito.
Il confronto sulle procedure di stabilizzazione ci ha permesso di confermare che i tra i criteri individuati dall’ASI c’è il riconoscimento pieno del servizio prestato con contratti flessibili, fra i quali anche l’Assegno di Ricerca, ai fini del calcolo dei tre anni di servizio negli ultimi otto previsti fra i requisiti necessari per acquisire i diritti di cui al Comma 1 dell’art. 20, ovvero esattamente quello che prevede la Circolare n. 3/2017 del Dipartimento della Funzione pubblica e che avevamo chiesto con forza nel precedente incontro con l’Amministrazione. Si tratta, com’è noto, di un punto dirimente sulle stabilizzazioni, il cui risultato è tutto merito della forte mobilitazione messa in atto dai precari degli Enti, particolarmente forte quella del coordinamento Precari Uniti CNR, che ha prodotto fra gli altri il punto di avanzamento contenuto nella Circolare n. 3/2017, registrata regolarmente dalla Corte dei Conti, e di cui stiamo chiedendo il rispetto. Purtroppo ci giungono segnali contrastanti da alcuni ambienti del ConPer e del CoDiger, che sono assolutamente incomprensibili e inaccettabili, su questo punto. A fronte di una Circolare interpretativa della Funzione Pubblica sull’applicazione dell’art. 20 del d.lgs 75/2017, regolarmente registrata, non ha ragione di esistere un atteggiamento negativo da parte delle Amministrazioni.
Alla luce di ciò, quindi, ci sembra importante sottolineare che l’ASI abbia confermato quanto previsto dalla Circolare n. 3/2017 (al pari di ISS e CREA), dimostrando quanto meno l’esistenza di una dialettica interna fra gli Enti, con chi sarebbe orientato a non riconoscere agli Assegnisti i diritti previsti dalle norme.
Sugli altri criteri per il momento segnaliamo come sia riduttiva rispetto alla norma del comma 11 dell’art. 20 del decreto Madia, la previsione dell’ASI di considerare il servizio prestato in altri Enti e Istituzioni di Ricerca, limitatamente a quello prestato nei soli Enti MIUR. A nostro avviso la norma è più estesa e permette di considerare utile anche il servizio prestato in Enti non MIUR.
Perché non abbiamo firmato il verbale d’intesa allora: la FLC CGIL alla fine non ha firmato il Verbale d’intesa pur condividendo i criteri dell’”Allegato A”, perché nel Verbale si chiedeva di ratificare una cosa per noi inaccettabile, ovvero di prendere atto dei vincoli contenuti nella Circolare 1/2018 di Funzione Pubblica, circa il rispetto del limite imposto dalla legge di bilancio per quanto riguarda il Fondo del salario accessorio, che non può superare il tetto di quanto stanziato nel 2016, anche in presenza di nuove assunzioni.
Tale vincolo, che produce l'assurda conseguenza di una possibile riduzione del salario accessorio dei lavoratori a seguito del processo di stabilizzazione, è per la FLC CGIL irragionevole e si sta adoperando per il suo superamento. Irragionevolezza peraltro riconosciuta anche da altri attori istituzionali e ci risulta di prossima emanazione una circolare correttiva della Funzione Pubblica su questo aspetto. Non si può accettare di sottoscrivere un verbale fra le parti con un vincolo di questo genere e perché mai inserire una presa d’atto di quel tipo.
Con senso di responsabilità quindi la FLC CGIL ha consegnato all’Amministrazione una dichiarazione al Verbale, in cui si conferma la non sottoscrizione dello stesso, ma si afferma di aver condiviso i criteri proposti dall’ASI e contenuti nell'”Allegato A” al verbale di intesa e si da atto all'amministrazione di aver svolto la procedura prevista nella suddetta Circolare n. 3/2017, garantendo la partecipazione sindacale.
Cogliamo l’occasione per confermare che, come segnalatoci dai lavoratori dell’ASI e grazie al sostegno anche delle altre organizzazioni confederali, è stato modificato nel testo definitivo dell’Intesa raggiunta per il CCNL Istruzione & Ricerca l’articolato sull’ASI che riguardava lo STE, al fine di salvaguardarne la natura di speciale trattamento economico nelle forme e nei modi che conosciamo.