FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3965127
Home » Ricerca » Pessimi segnali per il personale degli Enti di Ricerca

Pessimi segnali per il personale degli Enti di Ricerca

Richiesta unitaria di incontro urgente alla Ministra Messa.

09/05/2022
Decrease text size Increase  text size

La ricerca doveva essere una delle leve del rilancio del Paese, ma dal Governo arrivano segnali di preoccupanti interventi regressivi su questo settore. La FLC CGIL aveva accolto con favore la linea tracciata dal Ministro dell’Università e della ricerca riguardo alle indicazioni fornite per l’atto di indirizzo necessario per l’avvio della discussione per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e anche con riguardo alle risorse stanziate in legge di bilancio per le progressioni di carriera tanto dei ricercatori e tecnologi quanto dei tecnici e amministrativi.

Oggi, nonostante questi interventi positivi, ci troviamo a dover prendere atto di uno scenario preoccupante. Alle risorse stanziate dal Mur per la valorizzazione professionale dei lavoratori degli enti di cui ha la vigilanza non si sono, ad oggi, ancora aggiunte quelle provenienti dagli altri ministeri vigilanti cosicché resta vivo il rischio di polverizzazione del già debole settore della ricerca.

A questo si deve aggiungere che la scorsa settimana al ConPER e alla CRUI è giunta dal Ministero della Funzione Pubblica a firma di Valerio Talamo, l’ipotesi di atto di indirizzo per il rinnovo del contratto. Si tratta di un testo fortemente regressivo che cancella l’intera discussione avvenuta nei mesi scorsi al MUR sulle reali priorità del lavoro negli enti di ricerca. Quasi a dare la sensazione di una vera e propria “provocazione”, lì dove era presente un riferimento alla necessità di valorizzare le specificità del lavoro di ricerca rispetto alla difficile applicabilità delle norme sulla performance, troviamo in questo testo un rilancio generalizzato delle norme Brunetta per i tecnici amministrativi e anche per i ricercatori e tecnologi, la cui previsione costituzionale di autonoma determinazione del proprio lavoro viene in questo modo messa in discussione. Si legge nel testo la volontà di rivedere ogni indennità e ogni meccanismo di incremento economico (articolo 53- 54 e fasce stipendiali incluse) con tanto di “divieto di corresponsione generalizzata” e quindi con il rischio della messa in discussione delle attuali indennità fisse e ricorrenti.

Scompare inoltre completamente il tema della flessibilizzazione dei fondi di contrattazione, questione come è noto di assoluta priorità. Assente qualsiasi cenno al fatto che il contratto sia strumento di valorizzazione del lavoro di ricerca in quanto elemento necessario anche alla tenuta competitiva del Paese in questo settore strategico.

Ovviamente la FLC CGIL è in campo con l’obiettivo di portare un rinnovo del contratto che sia finalmente all’altezza della qualità del lavoro di ricerca e dei sui bisogni e intende quindi contrastare con forza questa degenerazione delle prospettive in chiave burocraticista, ostacolo alla valorizzazione delle professionalità presenti negli Enti.

Mentre prosegue la nostra iniziativa di sensibilizzazione verso i ministeri viglianti affinché ci sia un impegno a reperire disponibilità economiche per la valorizzazione professionale analoghe a quelle stanziate dal MUR, rispetto all’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto abbiamo avviato una ripresa delle iniziative unitarie e inviato insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL una richiesta di incontro urgente alla Ministra Messa.

_______________

Roma, 6 maggio 2022

Alla Ministra dell’Università e della Ricerca
Prof.ssa Cristina Messa

OGGETTO: Richiesta di incontro urgente su ipotesi di Atto di indirizzo CCNL 2019-2021 Settore Ricerca

Egregia Ministra,

finalmente, dopo una lunga attesa da parte dei lavoratori ed un altrettanto laboriosa attività di interlocuzione e di approfondimenti, il percorso verso il nuovo CCNL dei Settori di Sua competenza si avvia verso la fase finale dell’apertura della trattativa all’ARAN.

Quest’ultima fase si presenta oggi irta di difficoltà ed ostacoli e forte appare il rischio che vengano vanificati obiettivi e aspettative circa la necessità di consolidamento e sviluppo delle istituzioni scientifiche pubbliche e di valorizzazione delle risorse umane in esse operanti.

A questa amara e preoccupata considerazione ci spinge la lettura dell’ipotesi di atto di indirizzo elaborato dal Dipartimento della Funzione Pubblica sul rinnovo del CCNL Comparto Istruzione e Ricerca, triennio 2019-2021.

Non abbiamo remora alcuna a dichiararLe che i contenuti del documento inviato in data 28/04/2022 al ConPER ed alla CRUI, per la necessaria “accoglienza” delle posizioni da parte dei Presidenti degli Enti Pubblici di Ricerca, costituiscono un inaccettabile arretramento ed uno stravolgimento di impostazione rispetto alle indicazioni a suo tempo elaborate dal MUR.

Queste ultime, anche grazie al Suo importante intervento e contributo, partendo dall’analisi delle criticità presenti nel settore, acuite da più di un decennio di penalizzazioni subite dal lavoro pubblico e dagli insufficienti finanziamenti destinati agli EPR, intervenivano delineando finalmente soluzioni chiare e, nel rispetto delle norme, valorizzavano la specificità del settore.

L’ipotesi di atto di indirizzo, al contrario, anziché risolvere problemi tende ad acuirli e anziché salvaguardare e rafforzare le specificità dell’organizzazione del lavoro delle istituzioni scientifiche pubbliche ne sancisce l’omologazione alle realtà prevalenti in ambito di pubblica amministrazione, mutuando da questi istituti, vincoli e procedure che comprimono, anziché valorizzarle, le competenze e professionalità dei nostri settori.

Non riteniamo opportuno addentrarci in una disamina della proposta di atto di indirizzo, nel mentre però Le rappresentiamo di essere pronti alle necessarie azioni di mobilitazione, laddove tale inaccettabile impostazione dell’atto di indirizzo dovesse permanere e consolidarsi.

A riguardo Le chiediamo quindi una convocazione in tempi rapidi di un incontro al fine di chiarirle in dettaglio le motivazioni della nostra valutazione fortemente negativa e soprattutto per verificare gli strumenti e gli interventi necessari per rendere il prossimo CCNL un reale passo in avanti nel rafforzamento e nello sviluppo dei nostri settori e nella valorizzazione professionale, coerentemente con quanto discusso e concordato nei mesi scorsi.

Cordiali saluti.

FLC CGIL
Pino Di Lullo

FSUR CISL Settore Ricerca
Raffaella Galasso

Fed. UIL Scuola RUA
Attilio Bombardieri

SNALS Confsal
Elvira Serafini

FGU Dip. Ricerca
Eleuterio Spiriti