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INFN: la FLC pone alcune questioni di merito di cui chiede conto all'Ente

L'INFN fa una parziale marcia indietro sulle “circolari assenze”, mentre prosegue la gestione episodica ed approssimativa delle politiche di organizzazione del lavoro e del personale

20/03/2009
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Lunedì 16 marzo, dopo otre tre mesi, sono ripresi gli incontri negoziali con l'INFN. In apertura, durante la definizione del calendario mensile di prossimi incontri, la FLC ha chiesto all'Ente che le future convocazioni vengano effettuate ricomprendendo tutte le sigle sindacali abilitate alla contrattazione integrativa, analogamente a quanto avvenuto all'ARaN in occasione della trattativa sul II biennio economico 2008-2009.

La prima parte dell'incontro, dopo la ferma richiesta di CGIL CISL e UIL, verteva sull'applicazione degli articoli della legge 133/08 che prevedono la decurtazione del salario accessorio in base alle assenze (vedi Comunicato FLC del 25 febbraio 2009). Com'è noto a tal proposito l'INFN ha prodotto due circolari elencando dettagliatamente le voci che, secondo l'interpretazione INFN, andrebbero detratte. Presa visione delle circolari, unitamente a CISL e UIL, si è subito inviata una lettera con la richiesta di ritiro delle stesse. Inoltre la Segreteria Nazionale FLC, ritenendo restrittiva ed illegittima l'interpretazione dell'Ente, ha inviato al Presidente una lettera contenente i pareri motivati del proprio Ufficio legale. L'INFN, nel prendere atto della congruità delle questioni di merito poste dalla CGIL al tavolo, in attesa di un approfondimento che non esclude l'eventuale ricorso al quesito alla funzione pubblica, predisporrà la corresponsione nel cedolino di aprile del 50% del fondo per Produttività individuale e collettiva (riferita all'anno 2008) al personale tecnico ed amministrativo senza tener conto delle circolari, e si è impegnato a sciogliere le riserve già in occasione del prossimo incontro programmato per il 14 aprile p.v.

Al termine della prima parte di discussione è stata consegnata alla delegazione INFN la richiesta, sottoscritta da CGIL CISL e UIL, dell'elenco numerico dei precari censiti che, a seguito dell'iniziativa del ministro Brunetta, l'Ente sta predisponendo e si appresta ad inviare al ministero. La delegazione FLC ha sottolineato che, per ottenere una immagine realistica della situazione, ritiene indispensabile che tale elenco contenga tutti i lavoratori precari dell'INFN, comprendendo anche tutti coloro che prestano la loro opera con contratti atipici.

Per quanto concerne il secondo punto all'ordine del giorno, art. 8 CCNL II biennio 2004-2005 (riduzione dei tempi di permanenza nelle fasce del personale ricercatore e tecnologo), l’Ente non ha sottoposto al tavolo alcuna ipotesi di lavoro.

Alcune considerazioni

A seguito delle circolari INFN sulle assenze, nella Sezione di Genova si è chiesto al personale di timbrare il cartellino all'inizio e alla fine di una assemblea, regolarmente indetta dalla CGIL, per poter così “rilevare” l'assenza. Era e sarà necessario?

Nei Laboratori di Frascati, a seguito di una improvvisa ed estemporanea visita del ministro Gelmini, si sono fatti frettolosamente ed arbitrariamente rimuovere i vessilli esposti di CGIL CISL e UIL che sottolineavano lo stato di agitazione (dunque il malessere) dichiarato in ottobre e mai sospeso; alle RSU e ai precari che chiedevano un incontro o in subordine la consegna al ministro di un documento è stato posto un netto rifiuto, non senza “accademica” stizza e paternalismo fuori luogo. E' così che si intendono risolvere i problemi, con fastidio e nascondendo la polvere sotto il tappeto buono? Inoltre, a seguito di un comunicato CGIL CISL UIL che stigmatizzava i fatti dichiarando l'indisponibilità a partecipare per protesta all'incontro successivo con l'amministrazione, si è risposto con una lettera (su carta intestata INFN) vaneggiando circa “assenze giustificate” e “assenze ingiustificate” dei componenti RSU e delle delegazioni sindacali, come si trattasse di una riunione di lavoro e non di una trattativa sindacale nella quale le parti agiscono, alla pari, in perfetta autonomia. Si ha la minima idea dei ruoli ricoperti e delle prerogative delle parti in una trattativa?

Al CNAF di Bologna (15 tempi indeterminati e 45 precari) si è dovuti intervenire per provare a mettere ordine alle richieste dell'amministrazione che pretenderebbe l'impegno fuori e dentro l'istituto di tutto il personale 24 ore su 24, 365 giorni l'anno. E le regole?

A Torino si è dovuti intervenire per scongiurare il trasferimento temporaneo del personale del laboratorio tecnologico in una non meglio precisata sede “più economica” in attesa del definitivo trasferimento di tutta la Sezione presso il campus universitario in costruzione alle porte della città. Personale come pedine di una scacchiera da muovere a piacimento?

Politiche di organizzazione del lavoro vaghe, all'apparenza casuali, e forzature varie, mentre nel frattempo prosegue, in sordina, la gestione episodica ed approssimativa da parte dell'INFN delle politiche del personale. Si naviga sempre più a vista. Candidamente si chiede ai direttori di produrre sede per sede una lista di personale precario “indispensabile” da mantenere in ruolo. Decine e decine di precari, donne e uomini in carne e ossa, che spesso per molti anni sono stati ben utilizzati dall'Ente, oggi rischiano di essere ritenuti “obsoleti” e i loro destini appesi anche a questo umiliante, estemporaneo e discrezionale giudizio. Arrivederci e grazie? Parallelamente si discute (in sedi ristrette) di nuove regole concorsuali per ricercatori e tecnologi (peraltro, oltre che da parte del personale, pesantemente contestate per scritto dal Presidente della Commissione Scientifica Nazionale 2), ovviamente senza nessun dibattito interno alla comunità INFN o un confronto con le OO.SS. Tutto ciò in un quadro di pianta organica sotto dimensionata e, ci dicono, di sofferenza economica. Però non si alza la voce, non si pone e non si rappresenta con fermezza, come altri enti hanno fatto ottenendo significativi risultati, agli interlocutori istituzionali la reale condizione dell'Ente, perché?

C'è di che riflettere.

Roma, 20 marzo 2009

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