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ENEA: rientro nel caos e senza servizi aziendali

Oggi, 14 ottobre 2021, primo incontro dopo mesi di vuoto.

14/10/2021
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Si avvicina il rientro nei centri, anche con una rivisitazione dello Smart Working. Nell’ultima settimana si sono susseguiti messaggi allarmistici che avrebbero accompagnato il rientro. Oggi, 14 ottobre 2021, il primo incontro dopo mesi di latitanza. Si confida nel nuovo Presidente che possa riportare un po’ di ordine, di regole, di efficacia, nella gestione delle infrastrutture e del personale. Come già sottolineato anche dal Segretario Generale della FLC CGIL è grave che la ripartenza avvenga attaccando articoli contrattuali sottoscritti, mettendo in discussione servizi aziendali prefigurando addirittura 52 licenziamenti del personale delle mense. Paradossale è che il primo incontro dopo mesi di latitanza abbia come l’O.D.G. del contratto integrativo dei dirigenti! Critica, in proposito, la posizione della FLC CGIL che chiede un cronogramma che abbia come priorità l’applicazione del contratto del personale.

Queste le prime osservazioni del CdE ENEA della FLC CGIL.

1) Domina il caos in ENEA, anche, ma non solo, a causa del governo che lancia da mesi messaggi terroristici, ma quando si tratta di predisporre qualcosa di percorribile lo fa all’ultimo secondo come i film d’azione, dove però stavolta non vince il buono.

2) Lo Smart Working è una modalità di lavoro, non un privilegio; non è un caso che esso sarà regolato, tutelato, qualificato nei contratti, al contrario di ciò che accade spesso all’interno di ENEA, con più attenzione al mero controllo personale, piuttosto che agli obiettivi.

3) Lo Smart Working entrerà nel prossimo contratto Istruzione e ricerca e solo su quella base vi sarà una programmazione degli enti, sarà la contrattazione in via prioritaria e non la legge a regolare lo Smart Working. Molti responsabili invece di agevolare l’attività lavorativa pongono, invece, continuamente ostacoli.

4) Contrarietà, quindi della FLC CGIL, a rientri senza garanzie di sicurezza; i 30 casi Covid solo nei centri laziali evidenziano una situazione non rassicurante; la FLC già a maggio aveva chiesto, inutilmente, una verifica sul tema sicurezza; lo stesso DPCM prevede che siano salvaguardati e anche aggiornati i protocolli di sicurezza, quindi “il tana liberi tutti” o “io apro tutto” dovrebbe rimanere solo nella mente di “responsabili” irresponsabili. Ci riserviamo - in assenza di garanzie - una istanza ai previsti organismi di controllo.

5) Non è dato sapere come si faranno i controlli del Green Pass nonostante il controllo del personale prevede un passaggio vincolante con le organizzazioni sindacali.

6) Non è vero che le nuove norme prevedono di non continuare a svolgere le attività lavorative in modalità agile, cessa solo di essere la modalità ordinaria e prevalente della prestazione lavorativa.

7) Prendiamo atto che di Mobility Manager è qualcosa che attualmente in ENEA non è per nulla efficiente,  persino le fermate delle linee regionali pubbliche continuano a non considerare i centri Enea come luoghi di lavoro, ricordiamo che lo stesso Dpcm prevede un “miglioramento complessivo dell’offerta di mobilità sul territorio di riferimento” e “le Regioni e gli enti locali competenti ai sensi del decreto dovranno emanare apposite disposizioni finalizzate ad adeguare tempestivamente i piani di trasporto pubblico locale”.

8) I protocolli di sicurezza sono tema di confronto con le organizzazioni sindacali, quelle rappresentative prevedendo anche una interlocuzione con le RSU.

9) Gravissima l’ondata di allarmismo psicologico che numerosi responsabili hanno innescato nelle ultime settimane, lunga è la lista di quanto veniva diffuso a vanvera, impossibile capire l’origine delle fake news.

10) Prendiamo atto, ma ne trattiamo distintamente, che i servizi aziendali sono nullificati, nonostante siano garantiti dal contratto sottoscritto dalle parti, il quale è addirittura incardinato nel contratto nazionale degli EPR, verificato pure dalla RGS, e quindi solo con l’accordo dei sottoscrittori potrebbe essere modificato.

11) Sulla grave situazione che emerge sulla gestione delle infrastrutture e sul personale tratteremo a parte l’argomento: resta anche il fatto che a luglio l'ENEA ha emesso una circolare sul rientro in presenza, ma ha ignorato la questione infrastrutture nonostante fosse stata ripetutamente posta al tavolo; appare evidente che non si è trattato di una dimenticanza, ma di arrivare all'ultimo giorno per dire che non ci sono margini per riattivare i servizi in modo efficace e in tutti i centri.

13) Appare curioso che il cosiddetto contratto ponte mensa venga assegnato alla stessa ditta che ha contribuito fino all’ultimo a rendere invisa la mensa, oltre ad assumere atteggiamenti antisindacali, contestati dai sindacati di categoria, che hanno rigettato anche la prima lettera di licenziamento palesemente scritta senza rispettare alcuna procedura prevista.

12) Quindi occorre, in coerenza con le indicazioni governative, che nel mese di ottobre non siano prese misure urgenti se non quelle previste per alcune attività di sportello; questo dà la possibilità di una maggiore riflessione.

13) In ogni caso sono fatti salvi i contratti individuali pre-pandemia.

13) La proposta è che il LAG, sempre su richiesta, sia portato fino al 31.12.2021, data prevista per la fine dell’’emergenza, fino a 10 giorni al mese, quindi salvaguardando l’indicazione della prevalenza formale del lavoro in presenza e prevedendo priorità nell’alternanza negli spazi ristretti, ovviamente considerando anche la necessità di postazioni protette, e le situazioni su minori con problematiche covid, nelle scuole, anche con DAD conseguente, e per i caregiver in generale.

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