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Contratto “Istruzione e Ricerca” 2019-2021: avviata la trattativa per il personale degli Enti di Ricerca

L’ARAN ha presentato una prima proposta sul nuovo ordinamento professionale. La FLC CGIL ha ribadito i principali problemi da superare e i punti qualificanti del rinnovo contrattuale.

19/07/2022
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Si è tenuto, martedì 19 luglio 2022, all’ARAN il primo incontro specifico per il settore della ricerca nell’ambito della trattativa per il rinnovo del CCNL “Istruzione e Ricerca”. A partire da una prima bozza proposta dall’Agenzia, seppur generica e incompleta, è finalmente cominciata la discussione sull’ordinamento professionale del settore. Abbiamo registrato che vi è la volontà dell’ARAN di superare la divisione per profili e livelli per passare a un ordinamento per aree nel cui interno saranno definiti le diverse professionalità con una dinamica della retribuzione legata ad un numero (5?) di identici differenziali economici. Le aree proposte, che andrebbero a sostituire gli attuali profili, sarebbero quelle degli operatori, dei collaboratori, dei funzionari e l’area delle elevate professionalità.

Nel nostro intervento abbiamo evidenziato come il nuovo ordinamento, a partire dalla fase di primo inquadramento, dovrà dare risposte tangibili alla valorizzazione professionale del personale, anche in considerazione del lungo periodo di sostanziale blocco di qualsiasi dinamica retributiva e di carriera e che per far ciò non è utile, anzi dannoso per il personale già in ruolo, la creazione di quattro aree professionali, ritenendo invece opportuno orientarsi a tre, con la sola creazione di un ulteriore profilo tecnico che consentirà anche di ampliare e meglio riconoscere anche in termini economici la professionalità dei funzionari di amministrazione e del resto del personale tecnico amministrativo: a riguardo, pur evidenziando tutti i limiti della proposta avanzata dall’ARAN, ci siamo comunque riservati un approfondimento nei prossimi incontri, considerando anche che diversi aspetti appaiono poco chiari e poco definiti, oltre al fatto che vi è la necessità di inserire organicamente anche la parte relativa al personale ricercatore e tecnologo. Prima di intervenire sull’ordinamento professionale, tema all’odg della riunione, abbiamo comunque ribadito la necessità di prevedere modifiche sulla parte generale del CCNL, in particolare rispetto al lavoro agile, alla necessità di evitare che soggetti terzi (MEF e FP) con circolari e interpretazioni impongano vincoli nell’interpretazione dei contratti che snaturano e contraddicono la volontà delle parti che il contratto lo hanno sottoscritto ed inoltre abbiamo ribadito la necessità di eliminare quanto previsto dall’attuale articolo 20 del CCNL, relativo alla valutazione individuale con differenziazione dei premi. Abbiamo soprattutto richiamato la necessità che vi sia un impegno di tutti, anche dell’ARAN e del Comitato di Settore, affinché il personale degli EPR possa contare su risorse certe e adeguate alla valorizzazione professionale, superando la criticità determinata nell’ultima legge di bilancio che ha visto a riguardo uno specifico finanziamento per i soli EPR vigilati dal MUR.

In conclusione, questa prima fase del confronto all’ARAN sugli Enti di Ricerca è servita soprattutto a fare il punto sulle problematiche da affrontare e anche le prime risposte date dall’ARAN ai problemi posti sono apparse ancora di carattere preliminare, seppur non certo incoraggianti soprattutto rispetto alla considerazione positiva del lavoro svolto nella commissione paritetica.

La strada per arrivare ad un buon contratto è certamente lunga e in salita, ma ribadiamo la nostra determinazione a perseguire gli obiettivi che ci siamo dati per un significativo miglioramento delle condizioni del personale. Naturalmente valuteremo nel prosieguo della trattativa la necessità di sostenere le nostre richieste con iniziative di mobilitazione.