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CNR: sperimentazione per valutare direttori e Istituti

L’Ente sta dando applicazione al Piano della Performance 2014-2016, la FLC CGIL ritiene necessario un confronto su questa complessa procedura.

18/12/2014
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La scorsa settimana abbiamo informalmente appreso che il CNR sta dando applicazione al  Piano della Performance 2014-2016, ex art. 10 del DLgs 150/2009.
Da un primo esame del documento e da notizie informali si evince che il CNR sta mettendo in atto una sperimentazione per valutare i Direttori degli Istituti. Dal risultato della valutazione dovrebbe dipendere:

  • la determinazione della quota di retribuzione variabile, che per lo scorso anno è fissata dal CdA in un massimo di 25.000 euro
  • la possibilità di revoca dell’incarico (ex art.28 comma 2b del ROF vigente, novellato all’art.11, comma 2b del ROF in approvazione al MIUR).

I criteri seguiti sono illustrati a pagina 29 del Piano della Performance e, tra questi è inserito: Feedback a 360 gradi

Si tratta di un percorso di valutazione che esprime i giudizi:

  • dei Capi, il Direttore del Dipartimento di afferenza
  • dei Pari,  gli altri Direttori degli Istituti afferenti allo stesso Dipartimento
  • del personale di ricerca e di supporto in servizio presso l’Istituto di appartenenza.

Il CNR ha affidato ad una ditta esterna, la Mercer, il compito di redigere i questionari che dovranno essere compilati dai “valutatori”.  La spesa per la consulenza della ditta, per questa prima fase di sperimentazione, dovrebbe aggirarsi sui 12.000,00 euro.

I ricercatori del CNR non sono in grado di elaborare un questionario allo scopo?

Il questionario testato dai cosiddetti “Pari” e dal personale dell’Istituto di appartenenza sta sollevando non poche perplessità per le domande poste.

Pur prendendo atto con estremo favore che finalmente l’Ente inserisce tra i criteri per valutare l’operato di un Direttore anche il livello di gradimento da parte del personale, la FLC CGIL ritiene necessario un confronto sulla complessa procedura messa in campo dall’Amministrazione.

Tale richiesta è motivata dalla necessità che venga assicurata effettivamente un’equa valutazione evitando che diventi uno strumento per rivincite interne o esterne ai Dipartimenti o un paravento per coprire logiche che con il riconoscimento del merito hanno ben poco a vedere, come purtroppo constatato e denunciato in occasione dell’attribuzione della quota variabile per risultato attribuita ai massimi Dirigenti dell’Ente.

Per quanto riguarda la valutazione degli Istituti invece, il CdA nell’ultima riunione avrebbe dovuto nominare i panels di esperti, ma ad oggi ancora non sono noti.

Al momento, anche i criteri e modalità operative di questi panels non sono completamente definiti.

La FLC CGIL continua a confutare siffatta valutazione in quanto, se  effettuata a posteriori senza aver prioritariamente definito criteri, procedure ed obiettivi, non può che essere recepita come uno strumento punitivo e non migliorativo.

Risulta inoltre alquanto opinabile che il CdA, dopo aver nominato una dirigenza di sua fiducia attraverso complesse procedure di selezione, debba affidare la valutazione a team esterni di valutazione, team che comunque nomina lo stesso  CdA.

Che fine ha fatto la valutazione degli Istituti del 2009/2010, messa in atto dall’allora presidente Maiani e costata 3 milioni euro?   

Non risulta si sia tradotta in un miglioramento del funzionamento del sistema ricerca del CNR.

Oggi ci troviamo a dover affrontare un momento di profonda crisi finanziaria, di taglio pesante ai fondi destinati alla Ricerca, di richiesta ai progetti esterni di sostegno alle spese cogenti di gestione correndo i rischi reali sia di mettere in crisi le attività di ricerca sia di non poter rinnovare i contratti a tante lavoratrici e lavoratori precari che contribuiscono a mantenere alta la produzione scientifica.

Per i motivi fin qui detti una simile spesa apparirebbe poco giustificabile, a nostro avviso, soprattutto pensando ai quasi nulli vantaggi della prima esperienza.

La FLC CGIL  non può che essere netta nella denuncia di queste modalità che poco hanno a che vedere con il buon funzionamento delle strutture di ricerca.

Per queste ragioni, per una valutazione seria e poco costosa che sia veramente in grado di migliorare le performance dell’Ente, la FLC CGIL chiede con urgenza all’Amministrazione un incontro.

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