CNR, la riorganizzazione è un'occasione che non va sprecata!
La FLC porrà in campo tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dei diritti, della democrazia e della partecipazione.
Il Direttore Generale del CNR, il 16 gennaio 2014, ha comunicato alle organizzazioni sindacali quanto segue: nella riunione odierna del Consiglio di Amministrazione, il Presidente ha presentato ai Consiglieri le richieste, sollevate dalle principali sigle sindacali, di differire l’entrata in vigore della nuova organizzazione deliberata con la delibera 200 dell’11 dicembre 2013 e attuata con i provvedimenti del DG del 30 dicembre 2013 (prot. 82070 e 82109) al 31 luglio 2014 e di prorogare i precedenti incarichi degli uffici e delle strutture. I consiglieri e il Collegio dei Revisori hanno condiviso la posizione del Presidente di non derogare l’entrata in vigore della delibera e dei provvedimenti adottati.
Il modello non partecipativo
Il Presidente e il CdA del CNR continuano ad applicare un modello di governo non partecipativo negando ogni forma di confronto nel processo che ha condotto ad un disegno organizzativo che condizionerà le vite di chi lavorerà nell’Ente e non certo di chi è solo di passaggio. Il decisionismo e la sollecitudine che hanno condotto alla riorganizzazione dell’Amministrazione Centrale non si sono applicati quando si è trattato di sostenere le progressioni di carriera e il reclutamento ridotte al rango di lotteria.
La carriera negata
Gli "scorrimenti di fine d'anno” lasciano l’amaro in bocca a molti, per il continuo mutare dei criteri adottati, per l’iniquità determinata dal rifiuto dell’Ente di riconoscere tutte le forme contrattuali ai fini del calcolo dell’anzianità di precariato e per la totale mancanza di programmazione e cognizione di causa esemplificate sia dalla corsa all’assunzione verificatasi il 31 dicembre, sia dalla gestione dei bandi di concorso ex art 15, sospesi di nuovo dal TAR del Lazio che, con due ordinanze depositate il 13 gennaio, ha rimandato la trattazione definitiva al 2 luglio 2014 per la discussione di merito. Dopo l’estenuante impegno per la presentazione della domanda, con un dispendio di energie enorme e costi non trascurabili per le numerose ore di lavoro impiegate, i Ricercatori del CNR potranno sperare solo alla fine del 2014 di essere valutati e, in solo in pochissimi potranno veder riconosciuta la propria professionalità conseguita…. 5 anni prima!!!!
Se i Ricercatori non ridono, ancor meno lo possono fare i Tecnologi. I due bandi per l’applicazione dell’ex art 15, non sono stati bloccati, ma le Commissioni nominate lasciano non poche perplessità. I pochi (5 su 30) membri CNR sono tutti Dirigenti in quiescenza! In quiescenza anche due Professori Universitari così che ben 2 Presidenti di commissione su 4 risultano pensionati! Tra i nominati, due provengono da Università private, di cui una con una spiccata caratterizzazione religiosa. I curricula dei commissari, seppure in attesa di pubblicazione ufficiale, sembrano mancare di competenze che consentano loro di valutare diversi settori di notevole interesse per l’Ente, ad esempio, quella relativa ai Servizi Documentali e Catalografici.
Non va meglio al personale Tecnico-Amministrativo, per il quale ancora non sono state attivate le procedure per l’applicazione dell’art. 42, art.52 e art.54, peraltro previste nel Piano Triennale approvato ad ottobre 2012, con il CNR che non ha ancora risposto ai rilievi mossi dal MEF e dal Dipartimento della Funzione Pubblica in merito all’applicazione dell’ex art. 53.
Il personale di serie A
Lentezze e difficoltà sono invece state prontamente superate quando si è trattato di bandire il concorso per Dirigenti amministrativi! L’Amministrazione, in questo caso, ha operato fulmineamente per garantire una classe dirigente cooptata che ha molte colpe nelle carenze su elencate. Per correttezza occorre sottolineare come il combinato disposto del provvedimento di nomina dei direttori f.f. e la posizione del Direttore Generale che, in ossequio ad una nota del MEF, sospende la corresponsione dell’indennità ex art. 22 crea una situazione di disparità anche nella Dirigenza. Salta immediatamente agli occhi come il Direttore DCSGR e il Direttore dell’Ufficio Affari Giuridici ed Istituzionali conservano il loro status di Dirigenti Amministrativi a contratto, mentre gli altri compreso il Direttore DCSPI siano remunerati come tenutari di una struttura di particolare rilievo. Un Ente serio non dovrebbe mostrarsi al Paese con questo modello di organizzazione e di governo e dovrebbe avere il coraggio di opporsi alla pressione operata dai soloni ministeriali che confutano disposti normativi vigenti, ex art 22 del DPR 171/91.
La proposta della FLC CGIL
La FLC CGIL ha come obiettivo la difesa del CNR e della sua organizzazione futura ma soprattutto la tutela delle sue lavoratrici e dei suoi lavoratori. Il progetto di riorganizzazione è appannaggio dell’Amministrazione che, nel merito, deve condividere con i sindacati. Per favorire tale confronto era stata chiesta la proroga dei termini di applicazione dei Provvedimenti di fine anno relativi alla riorganizzazione dell’Amministrazione Centrale. Ridisegnare l’organizzazione dell’Ente non è compito del sindacato, ma è prerogativa sindacale essere controparte attiva nel condividere un organizzazione che sia all’altezza del maggior Ente di Ricerca. La FLC porrà in campo tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dei Diritti, della Democrazia e della Partecipazione.
La riorganizzazione è un occasione NON sprechiamola!!!!
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