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Emergenza Coronavirus: Verona, i sindacati scuola su didattica a distanza

Ferma presa di posizione della FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams di Verona.

29/03/2020
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FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola
SNALS Confsal - GILDA Unams

Verona

In un momento di grave emergenza per il Paese la didattica a distanza è una risorsa e non la soluzione, ciò anche in considerazione delle implicazioni pedagogiche, sociali ed economiche, ancor prima di quelle giuridiche e contrattuali. La didattica a distanza, che in condizioni ordinarie non può essere sostitutiva di quella in presenza, non ha consolidati riferimenti normativi, né precedenti, salvo che per alcune casistiche, come quella attivata per l’istruzione domiciliare, che prevede necessarie garanzie a tutela dei docenti e dello studente.

Scarica il nostro fascicolo

A Verona, come in tutta Italia, centinaia/migliaia di docenti soprattutto, insieme al personale ATA, sono impegnati in uno sforzo straordinario per mantenere viva la comunità educante, in una situazione del tutto eccezionale ed imprevedibile. Lo fanno con uno sforzo e un impegno che spesso va oltre gli obblighi contrattuali, consapevoli che si tratta di dimostrare che la scuola, in tutte le sue articolazioni, è VIVA

Un segnale di solidarietà con la sofferenza diffusa e il disorientamento, un segnale fondamentale per studenti e famiglie di ogni ordine e grado.

In questo quadro, che deve vedere tutti coinvolti, e in questo momento di straordinario e corale impegno, va favorito in ogni modo un preliminare coinvolgimento di tutti i soggetti, evitando che prevalga la dimensione burocratica. Crediamo che alcuni principi e criteri di riferimento (libertà di insegnamento, dimensione collegiale della professionalità) debbano essere attentamente considerati e debitamente rispettati pur nella eccezionalità di una situazione nella quale è interesse di tutti sollecitare la massima cooperazione fra tutti i profili professionali, e non l’arroccamento su specifiche prerogative.

Il ministero dell’Istruzione, purtroppo, ad oggi, non ha ritenuto di definire un decreto legge che regolamenti una materia così complessa. Si è affidato ad una nota, la nota Bruschi, senza neppure confrontarsi con le organizzazioni sindacali. Di fatto ha delegato le responsabilità ai singoli dirigenti scolastici, ai docenti e al personale ATA.

Quella nota è astratta, favorisce l’intervento burocratico del DS, introduce obblighi non previsti per il personale della scuola, soprattutto non tiene conto delle profonde differenze tra istituto e istituto, tra territorio e territorio, tra studenti e studenti. Non tiene conto della mancanza di strumentazioni adeguate fondamentali (connessione internet e supporti informatici adeguati), della diversa preparazione del personale e delle specifiche differenze tra i diversi ordini e gradi di istruzione.

In una situazione così complessa e inedita si sta generando un grande disorientamento e stiamo ricevendo segnalazioni da parte dei docenti e del personale ATA di modalità e pretese che spesso esorbitano l’effettivo compito e funzione del personale.

È da sottolineare che, in questo contesto e giuridicamente neppure lo smart working lo esige, non si può replicare il servizio ordinario, ora interrotto, con modalità a distanza. In questo quadro l’uso del registro elettronico è uno degli strumenti da utilizzare nella comunicazione con colleghi, alunni e famiglie, più che atto pubblico qualificato all’obbligatorietà della rilevazione fisica.

Per queste motivazioni:

  • non ci può essere la firma del registro elettronico per il numero delle ore corrispondenti a quelle del servizio in presenza;
  • sarà il docente, in base alla libertà d’insegnamento, a valutare se produrre video e/o registrazioni di video-lezioni;
  • riguardo la valutazione degli alunni il Ministero, senza supporti normativi, attraverso la nota emanata l’8 marzo riconosce, in queste circostanze, la possibilità di valutare gli apprendimenti. Ciò rientra nella libertà di insegnamento, ma i criteri da osservare dovranno essere quelli definiti dal singolo Istituto, pertanto è preferibile non vi siano spinte in avanti fintanto che non arriveranno indicazioni più puntuali in un quadro definito e omogeneo sul territorio nazionale al fine di prevenire alcuni potenziali e inutili situazioni di contenzioso

Interverremo in ogni occasione per interpretazioni arbitrarie da parte dei dirigenti scolastici e invitiamo i nostri delegati a segnalarcele.

Per quanto sopra non intendiamo sottrarci al compito straordinario che questa situazione ci impone, a fianco dei tantissimi Dirigenti Scolastici, docenti ed ATA che si sforzano di dare risposte ad una situazione eccezionale.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, allo scopo di favorire la sostenibilità del momento così delicato rinnovano la disponibilità a collaborare con gli Istituti, nell’ambito di costruttive le relazioni sindacali, per individuare soluzioni, graduali, flessibili e compatibili con il CCNL, riconoscendo e rispettando concretamente il prezioso impegno che la stragrande maggioranza dei docenti e del personale della scuola sta svolgendo, ben al di là del proprio orario di lavoro.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!