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Persecuzioni alla scuola pubblica perché prosperi la privata

Accade a Padova

30/09/2005
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Abbiamo affermato varie volte che l’azione di questo Governo ha avuto ed ha fra gli altri obiettivi negativi, mirati a dissestare la scuola pubblica creando un sistema in cui il bene istruzione sia un elemento del mercato e non un diritto, anche quello di mettere sotto controllo le istituzioni scolastiche pubbliche, negando o colpendo la loro autonomia, e di favorire le scuole private, forse perché privato fa rima con mercato.

Accade in una provincia d’Italia, precisamente a Padova.
Una scuola secondaria superiore, a fronte di una fatica improba a cui doveva sottoporre i propri docenti ogni anno nell’esaminare impreparatissimi candidati agli esami conclusivi di stato provenienti da scuole private, ha pensato bene di organizzare corsi serali per adulti afferenti proprio a quegli specifici corsi.

La legge (art 21 L.59/97) e il Regolamento (DPR 275/99) sull’Autonomia scolastica lo consentono ampiamente, perché ampiamente prevedono e incoraggiano l’ampliamento dell’offerta formativa a beneficio del territorio e dell’utenza anche adulta ed esterna alla scuola.
Consiglio di Istituto, Collegio Docenti, Dirigente Scolastico, personale Docente e Ata della scuola profondono un grande unanime impegno ad organizzare questi corsi. Corsi autofinanziati, nel senso che la “retta” dei corsisti è “tarata” esclusivamente a coprire i costi (le retribuzioni e il materiale) non gravando minimamente sul bilancio scolastico.

La Provincia approva e sostiene. I corsi vanno bene. Finalmente una scuola di stato, avvalendosi dell’autonomia, offre al territorio e all’utenza un servizio di qualità a costi immensamente inferiori rispetto “al mercato”.
E cosa fa “il mercato”? Si penserà: si riorganizza e cerca di contenere i costi. Niente affatto. Cerca di ripristinare il regime di monopolio “quo ante” ricorrendo nientemeno che alle istituzioni (la Direzione regionale). La quale, al terzo anno dall’attivazione di corsi, in un primo momento invia un ispettore durante lo svolgimento degli esami per sostituire i Docenti della scuola che, avendo preparato i candidati nel corso dell’anno, fanno parte della commissione esaminatrice; in un secondo momento rincara la dose sottoponendo a nuova visita ispettiva la scuola circa la legittimità dei corsi stessi.

La prima ispezione, poiché per la prima volta Docenti preparatori e commissari di esami coincidevano, forse (forse!) aveva qualche fondamento e comunque occorreva nell’immediato rimuovere qualsiasi ostacolo potesse alla fine invalidare l’esame a danno dei candidati.
Ma la seconda ispezione, al terzo anno dall’attivazione dei corsi serali, sembra una dichiarazione di guerra contro la scuola pubblica, che invece di essere encomiata e sostenuta, viene intimidita e mortificata. Infatti risulta quanto meno strano che la Direzione generale abbia atteso tre anni per accertare la legittimità stessa dei corsi (su cui era ampiamente, puntualmente, annualmente informata tanto da convalidare le commissioni di esame proposte dalla scuola, e, perfino,tramite il Centro Servizi Amministrativo di Padova, sostenere economicamente il progetto nell’anno scolastico 2003-004). E non viene da pensare che si tratti di riflessi lenti, visti gli “scatti” ispettivi di cui si mostra capace. Qualcuno pensa che sono state le “doglianze” degli interessi monopolistici lesi ad aver provocato tale seconda ispezione.

Come a dire: te la dò io l’autonomia…e te la dò io la voglia di ampliare l’offerta formativa per l’utenza e il territorio…tu scuola pubblica non devi disturbare il mercato che di per sé è portatore di benessere e qualità.

La FLC Cgil denuncia con forza questi comportamenti inquisitori e lesivi dell’autonomia e sta a fianco dei Dirigenti, Docenti, Ata e forze culturali e locali che interpretano la loro professione e il loro ruolo come al servizio del cittadino. Ogni azione utile a tutti i livelli la FLC Cgil metterà in campo per tutelare l’autonomia e la qualità dell’offerta formativa della scuola pubblica e la dignità e la libertà dei suoi operatori.

Roma, 30 settembre 2005