I diritti non vanno in ferie: la FLC CGIL di Firenze incontra il Prefetto
La FLC CGIL ha organizzato un presidio insieme a genitori e lavoratori della scuola.
Venerdì 30 luglio si è svolto a Firenze un presidio davanti alla Prefettura.
Ad organizzare l'iniziativa la FLC CGIL, caparbiamente impegnata a manifestare la propria contrarietà verso i provvedimenti del Governo, che minano il funzionamento della scuola pubblica tagliando risorse e personale.
Una delegazione formata dal Segretario generale, un docente di ruolo, un docente precario, un collaboratore scolastico e un genitore, è stata ricevuta dal Prefetto al quale ha rappresentato i motivi della protesta e i contenuti di una petizione che ha raccolto in meno di un mese, a scuole chiuse, circa 1000 adesioni.
Il Prefetto si è impegnato a trasmettere tutto il materiale al Governo e ha inoltre confermato la disponibilità ad ulteriori incontri qualora vi fossero nuove richieste.
Alla stampa è stato consegnato anche un comunicato (che pubblichiamo di seguito) sulle risorse aggiuntive per il tempo pieno che il Sindaco di Firenze ha ricevuto dal Ministro Gelmini.
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FLC CGIL Firenze
A proposito del Tempo Pieno a Firenze
La FLC CGIL riguardo all'accordo, tra il sindaco di Firenze e il Ministro della Pubblica Istruzione, che prevede l'attivazione di nuove classi a Tempo Pieno, per l'anno scolastico 2010/201,1 per soddisfare le richieste delle famiglie,
premesso che
il Sindaco ha fatto sicuramente l'interesse dei cittadini del Capoluogo
rileva quanto segue:
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l'amministrazione scolastica non aveva attivato 75 classi a Tempo Pieno necessarie per soddisfare le richieste delle famiglie della provincia di Firenze, per cui l'attivazione di 24 classi risolve parzialmente i problemi perché restano inevase richieste per complessive 51 classi;
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il Ministro attiva un pericoloso metodo che, attraverso singoli accordi, garantisce diritti differenziati sul territorio; questo potrebbe innescare, nei prossimi anni, una migrazione degli studenti dalle province ai capoluoghi;
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quell'accordo, in costanza dei tetti agli organici previsti dalla finanziaria, comporterà forzatamente il taglio in altre istituzioni scolastiche o della provincia o negli altri ordini di scuola;
In attesa della realizzazione concreta di quel patto, ribadiamo che l'allungamento del Tempo Scuola, pur rispondendo alle esigenze delle famiglie in relazione alla permanenza degli alunni in un'istituzione educativa, non è sicuramente sinonimo di qualità: l'orario “spezzatino” fatto dai docenti senza la compresenza toglie agli alunni opportunità qualificate di formazione.
Firenze, 30 luglio 2010
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