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Sciopero 5 maggio: a Catania in oltre 20 mila. Chiuse il 90% delle scuole

Docenti, personale ATA, dirigenti scolastici, studenti, famiglie: contro la buona scuola la città ha risposto alla grande.

05/05/2015
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A cura dell'Ufficio Stampa FLC CGIL Catania

Ventimila presenze a Catania e un'adesione del 90 per cento. Questi i numeri della settima piazza italiana nella giornata di mobilitazione generale della scuola contro la Riforma Renzi. A manifestare oggi non sono stati solo gli addetti ai lavori, docenti, personale Ata e dirigenti scolastici ma soprattutto le famiglie. Centinaia di bambini e genitori che hanno sfilato contro il tentativo di “trasformare – dicono – la scuola pubblica in una società per azioni, dove si privatizzano e si esternalizzano servizi”.

Il capoluogo etneo ha accolto una trentina di pullman provenienti anche dalle province di Messina, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa. In migliaia poi gli studenti catanesi che hanno sfilato in corteo. Un lungo serpentone partito questa mattina intorno alle 10, che si è snodato da Corso Italia e Viale XX Settembre, fino a Piazza Roma, dove è stato allestito il palco per il comizio. Si sono alternati gli interventi di Giusto Scozzaro segretario generarle FLC CGIL Sicilia, Antonella Distefano, segretario generale FLC CGIL Catania, Rosa Mongillo per la Cisl nazionale, Giuseppina Digiacomo, per lo Snals nazionale e Filippo Tortorici, per Gilda nazionale. E poi, i segretari di categoria provinciali Giuseppe Denaro, Cisl Scuola, Salvo Mavica, Uil Scuola con Giacomo Parisi, segretario generale Uil, e Giovanni Tempera Snals.

A prendere la parola anche il giovane Roberto Ferrara, della rete studenti medi Sicilia “Una riforma che non ci piace perché non parla di diritto allo studio, non è frutto di una visione collettiva, non viene dal basso non è condivisa – ha sottolineato – la buona scuola non è quella di Renzi perché non è una azienda dove si fa guerra tra precari e immessi in ruolo”.CATANIA-3

“Una grande testimonianza di protesta contro questa legge, una partecipazione massiccia – ha detto Giusto Scozzaro – il governo dovrebbe avere un momento di ripensamento e di umiltà” .“Con questa riforma l’Italia rischia di non avere più una scuola – ha aggiunto Antonella Distefano – i dirigenti scolastici saranno dei manager di una azienda”.

“Una bellissima manifestazione – ha commentato Rosa Mongillo – Questa riforma non ci piace perché è fatta senza conoscere la scuola. Ci sono contatti con il Parlamento per apportare delle modifiche al ddl, vedremo e verificheremo con molta attenzione “.

”La città di Catania ha risposto alla grande, esprimendo il no a una riforma ingiusta che penalizza il personale della scuola, crea discordia, dà poteri esagerati ai dirigenti scolastici e non sana il precariato – ha sintetizzato Giuseppina Di Giacomo–noi non dobbiamo perdere questa unità e lottare tutti insieme per una scuola pubblica di qualità”.

“Non è una riforma, è un meccanismo che mira a destrutturare la scuola pubblica, non ci sono risorse e si spaccia per assunzioni le immissioni in ruolo a cui il governo è obbligato per sentenza europea” ha concluso Filippo Tortorici.

Sciopero scuola 5 maggio 2015 - Catania