Scuola: concluse in Molise le assemblee con il personale. Nessuna rassegnazione
Oltre 1.700 tra docenti ed ATA delle scuole molisane hanno partecipato alle assemblee sindacali promosse dalla FLC CGIL regionale.
A cura della FLC CGIL Molise
La FLC CGIL Molise ha organizzato in queste settimane assemblee nelle singole istituzioni scolastiche. Sono state fatte 71 assemblee: 21 nella provincia di Isernia e 50 in quella di Campobasso. Complessivamente vi hanno partecipato oltre 1.700 tra docenti ed ATA delle scuole molisane.
In tutte è emersa la considerazione delle difficoltà in cui si trova la scuola molisana strozzata dagli organici ridotti, dalle risorse sempre più scarse, dal tempo scuola ridimensionato, dalle incertezze normative, dalla mancata stabilizzazione del precariato, dall’inerzia della regione. Le condizioni di lavoro peggiorano sempre di più e non si intravedono, aldilà delle enunciazioni verbali, inversioni di tendenza. Fortemente critica è stata la posizione espressa nei confronti della riduzione drastica del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Quelle risorse erano indispensabili per realizzare attività e progetti capaci di compensare in parte le riduzioni del tempo scuola ed arricchire il bagaglio culturale degli studenti. A settembre la contrattazione integrativa dovrà farsi valorizzando la qualità del lavoro e non disperderle per l’organizzazione.
Si è anche discusso del contributo dato dai dipendenti della scuola al risanamento dei conti pubblici: dal 2008 in Molise si sono persi 1600 posti di lavoro. I risultati negativi delle politiche economiche e sociali sviluppatesi negli ultimi anni attraverso i tagli all’istruzione e formazione sono evidenti: un impoverimento economico e culturale del nostro Paese e della nostra Regione con la mortificazione delle aspettative di quanti, in particolare le nuove generazioni, vorrebbero poter progettare il proprio futuro.
Occorre investire nell’istruzione pubblica, rinnovare il contratto nazionale ed i meccanismi di adeguamento salariale. La perdita del potere d'acquisto delle retribuzioni che si è già prodotta nel triennio 2010-2012 assomma a circa 176 euro pro-capite, circa 2300 euro in massa salariale, ed è destinata, in caso di proroga del blocco dei contratti, a salire all'11,6% della retribuzione media. Si tratta di una riduzione imponente.
Infine, il personale della scuola molisana si aspetta una decisa inversione di rotta della Regione in materia d’istruzione e formazione. Bisogna partire, finalmente, da una legge regionale sull’istruzione e sul diritto allo studio; servono idee chiare sulla legislazione concorrente, così come previsto dal titolo V della Costituzione; occorre un adeguato piano di dimensionamento scolastico.
Il Molise ha bisogno di una buona scuola pubblica di qualità. Non è il calendario scolastico dilatato che la garantisce. Anzi, vista la situazione, tale decisione determinerà ulteriori problemi organizzativi e gestionali con inevitabili ricadute negative sulla didattica.
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