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Ancona: RSU e OO.SS. assieme per organizzare la mobilitazione contro i tagli e il maestro unico

Ad Ancona mobilitazione unitaria contro i provvedimenti del governo.

11/09/2008
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Mobilitazione ampia fin dal primo giorno di scuola contro i tagli e il maestro unico, per contrastare la volontà di questo governo di stravolgere la scuola pubblica per decreto e in maniera demagogica e unilaterale, senza nessun confronto con chi nella scuola ci lavora: lo hanno deciso le RSU, i rappresentanti dei lavoratori eletti nelle liste di FLC-Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS di Ancona, assieme alle proprie organizzazioni sindacali che ieri 10 settembre si sono riuniti all’ITI Volterra di Torrette, alla presenza di Gianni Manuzio della segreteria nazionale Cisl Scuola.

Lunedì 15 settembre, al termine delle lezioni, sarà organizzato un volantinaggio in tutte le scuole per informare i genitori sulle conseguenze drammatiche, sul piano educativo come su quello sociale, dei tagli massicci, 130.000 tra docenti e personale tecnico, amministrativo e ausiliario, previsti dalla L. 133/08 del 9 agosto, 870 solo nella provincia di Ancona, di cui quasi 400 solo nella primaria. E per rendere ancora più visibile la protesta, davanti alle scuole elementari Maggini dell’istituto comprensivo Grazie-Tavernelle di Ancona i lavoratori indosseranno una maglietta con le scritte: NO AI TAGLI ALLA SCUOLA – VOGLIO UNA SCUOLA CHE VALE, per dire no all’impoverimento della scuola pubblica, ma anche per spiegare le proprie ragioni: vogliamo una scuola di qualità, per tutti.

Personale della scuola e sindacati contestano al governo di stravolgere l’organizzazione educativa e didattica della scuola, in particolare quella primaria, senza tenere in nessun conto delle reali esigenze delle famiglie e dei ragazzi, oltre che dei tanti precari che da anni, spesso da decenni, assicurano il servizio nelle nostre scuole e che vedono sfumare la speranza di essere assunti a tempo indeterminato.

Inoltre il settore più colpito sarebbe proprio la scuola elementare, che tutte le indagini internazionali pongono ai primi posti per livelli di apprendimento e capacità di inclusione: l’introduzione del maestro unico significherebbe la cancellazione dell’esperienza del modulo, della pluralità docente all’interno della classe, di vent’anni di sperimentazione e di lavoro in team che hanno permesso quella specializzazione sempre più indispensabile per affrontare la crescente complessità dei saperi e garantire a tutti i bambini pari opportunità, a prescindere dalle condizioni socio-economiche della propria famiglia.

La mobilitazione continuerà con assemblee in tutte le scuole e incontri informativi con i cittadini e le istituzioni, per creare occasioni di confronto e preparare quella manifestazione unitaria che a gran voce i lavoratori hanno chiesto alle proprie organizzazioni, per rendere ancora più grande e visibile il dissenso di chi nella scuola pubblica ci crede e vuole difenderla contro una privatizzazione selvaggia che renderebbe il paese ancora più diviso e diseguale. E purtroppo questa ipotesi, con il progetto federalista alle porte, sembra davvero essere una facile profezia.