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Devoluzione delle scuole "lombarde", comunicato della FLC CGIL

Là dove non è riuscita la Lega, ora ci prova il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale Lombardia.

22/10/2011
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A cura della FLC CGIL Lombardia

Da tempo andiamo "predicando" dei rischi legati alle volontà "separatiste" del Direttore generale dell'USR Lombardia dott. Colosio in materia di "governo" della scuola "lombarda"!

In più occasioni siamo stati definiti quali "cassandre" quando non addirittura "visionari".

Dopo le dichiarazioni fatte, innanzi alla Commissione Istruzione e cultura della Regione, da parte dello stesso Direttore, crediamo che i più dovranno obiettivamente ricredersi rispetto alle nostre preannunciate disgrazie e quali prossime a realizzarsi per le scuole "italiane" della Regione Lombardia.

Ieri è, infatti, accaduto che, nero su bianco e vedi allegato in proposito, Colosio ha depositato presso la Regione il suo progetto di "governance" della scuola "lombarda" rendendo finalmente a tutti chiaro le sue volontà separatiste miranti a …"preparare un progressivo trasferimento alla Regione di nuove competenze a forte impatto federalista e regionalista", … Così cita il documento consegnato a Formigoni.

Non solo, l'USR ritiene che in materia di personale si debba fare di più fino a chiedere un nuovo modello di gestione, centrale a livello regionale, quale condizione indispensabile per …"l'avvio di una gestione realmente regionale del reclutamento del personale della scuola, quali albi e graduatorie regionali"… .

Sempre nel documento presentato in sede di audizione in Regione, il Direttore invita Formigoni a cogliere l'opportunità offerta dal taglio inflitto dal Governo con il D.P.R. n.132 del 3 Giugno scorso al numero delle figure dirigenziali, che da 21 scendono a 17, per introdurre un nuovo modello di "governance" dell'offerta formativa regionale, dal momento che si vede obbligato a dover ridisegnare regionalmente l'intero impianto organizzativo e amministrativo. Insomma cogliamo l'occasione!

Con il suo progetto, l'USR Lombardia, invita la Regione a ritenere possibile il mantenere in vita degli attuali presidi amministrativi provinciali, leggasi Provveditorati agli studi, impegnandoli sostanzialmente solo sul fronte del sostegno all'autonomia scolastica, in modo da affidare la patria podestà esclusiva della gestione del personale, delle risorse e della "finanza, ad un'unica struttura centralizzata, appunto l'USR con sede a Milano, magari con gli uffici direttamente ubicati nel nuovo "Pirellone".

FLC CGIL Lombardia, che già con l'approvazione della legge regionale 19 del 2006 in materia di Istruzione e formazione, aveva denunciato il pericolo di "storture e forzature federaliste" rispetto all'alveo nazionale costituzionale che regola sia la materia delle assunzioni del personale che quella dei trasferimenti di risorse e finanze, oggi di fronte a questi gravi pronunciamenti, riconferma il suo netto dissenso.

FLC CGIL Lombardia, chiede a tutto il Consiglio regionale di Regione Lombardia di respingere tali ipotesi che nulla ha di funzionale relativamente alla gestione del personale e che invece prelude ad un accordo tra USR e Regione Lombardia affinché la scuola pubblica statale in Lombardia diventi un corpo a se rispetto alla struttura nazionale.

In particolare, chiediamo alle opposizioni consiliari regionali lombarde di saper scindere la questione dei risparmi che potrebbero derivare dal trasferimento degli uffici amministrativi territoriali e regionali dentro le sedi degli STER (Sedi Territoriali Ente Regione), i famosi "Pirellini", dalla partita di una nuova governance in "salsa lombarda", che ancor più che di ordine "federalista" va connotandosi in termini separatisti.

Chiediamo a tutte le forze sociali della nostra Regione di fare altrettanto e di non prestarsi verso scelte che di fondo mirano alla messa in discussione del diritto all'istruzione e alla formazione ugualmente garantita per tutti i cittadini del nostro "Paese".

Nella nostra Regione occorre creare opportunità di istruzione, di formazione e di apprendimento per far crescere dei cittadini "italiani" al servizio dell'intero Paese e non dei cittadini "lombardi" fedeli alla "padania" perché questo significa coltivare processi di isolamento dentro un mondo che a fatica ormai riconosce anche i soli confini europei e forti disuguaglianze tra chi già ha e chi ha avuto, da sempre, meno.

Scarica il documento: Appunti per una proposta di governance lombarda del sistema di istruzione e formazione

Milano, 21 ottobre 2011