Al primo settembre in cattedra solo 1 docente su 3. Migliaia le supplenze in Lombardia
La Scuola merita rispetto!
I primi dati forniti dall’USR Lombardia relativi alle immissioni in ruolo docente ed ATA sono avvilenti: rispetto all’autorizzazione di 22.177 posti per docenti, al termine delle procedure di scorrimento delle graduatorie ad esaurimento e delle procedure concorsuali in atto risultano assegnati soltanto 6.913 posti (il 31%!), di cui ben 2.041 dalle procedure straordinarie, quindi con contratto a tempo determinato.
Il fantomatico concorso straordinario bis, che doveva concludersi il 15 giugno scorso e che è ancora in alto mare, ha fruttato soltanto 183 stabilizzazioni (5%) sui 3.563 posti accantonati. La call veloce ha portato solo la stabilizzazione di 3 educatori.
Per il personale ATA, autorizzate solo 1.899 immissioni in ruolo su 5.071 posti vacanti (il 37% rispetto ai posti vacanti). Assegnati 1.754 ruoli. Nessuna immissione in ruolo per il profilo del Direttore dei servizi generai e amm.vi (Dsga) a fronte di 605 scuole, sulle 1.135, senza un titolare di questa figura unica a cui si ricorrerà ancora una volta alla disponibilità degli Assistenti Amministrativi delle segreterie, senza la quale le scuole si fermerebbero.
Il panorama è sconcertante e fotografa bene l’inefficacia ed inefficienza del sistema di reclutamento oggi in vigore: mentre ci si accanisce a cercare di rendere sempre più complicato il percorso di formazione e selezione degli insegnanti (con il DL 36/22) e si sproloquia sul docente esperto (DL 115/22), la situazione dell’organico scolastico lombardo denuncia una serie di mancanze che umiliano il lavoro svolto dalle Scuole. Non solo vengono meno le sbandierate promesse di copertura di tutti i posti entro il primo settembre, ma le stesse operazioni di nomina dei supplenti sono a rilento a causa di indicazioni approssimative che hanno compresso i tempi di elaborazione delle graduatorie mettendo solo in difficoltà gli uffici scolastici che hanno lavorato e stanno lavorando in queste ore per risolvere errori di valutazione e decifrare interpretazioni che variano a macchia di leopardo da territorio a territorio, generando un’insopportabile ed inaccettabile disomogeneità.
Manca un disegno organico che semplifichi i canali di reclutamento dei docenti: oggi ci sono aperti ancora 3-4 canali di concorsi ordinari e straordinari che faticano a concludersi perché le commissioni sono costrette a lavorare senza esonero dal servizio e senza un compenso dignitoso.
Manca una programmazione reale degli organici delle scuole: l’organico straordinario legato all’emergenza (cosiddetto organico Covid) che almeno in parte ha permesso di supplire ai tagli decennali soprattutto della pianta organica ATA non è stato confermato, lasciando molti plessi sguarniti di collaboratori scolastici, molte segreterie in grande sofferenza, molte classi ancora sovraffollate.
Drammatica, anche quest’anno, la situazione dei docenti di sostegno: manca una risposta seria e concreta ai fabbisogni delle scuole. Totalmente insufficienti le autorizzazioni ministeriali per poter far conseguire ai docenti la Specializzazione presso le Università per essere stabilizzati nei ruoli di sostegno. Migliaia di posti di sostegno ogni anno sono coperti da docenti non specializzati tramite supplenze. Prevale la logica del risparmio e tutti gli anni a pagarne le conseguenze sono i precari e soprattutto gli alunni che assistono ad un valzer di nomine e sostituzioni.
La scuola merita rispetto, merita certezze, merita una pianificazione delle risorse accurata, merita fondi aggiuntivi, organici adeguati all’ampliamento dell’offerta formativa e del tempo scuola. Al contrario governi e ministeri operano soltanto per limitare le autonomie scolastiche lasciando le scuole in balìa di eventi e circostanze che non sono state programmate facendo affogare l’attività ordinaria dentro un marasma di continue richieste burocratiche. In ultimo la gestione delle attività dei PNRR.
Per garantire la qualità dell’offerta formativa e la continuità dell’azione didattica bisogna pensare seriamente e concretamente ad una soluzione straordinaria per il potenziamento e la stabilizzazione degli organici.
Lunedì 12 settembre tutte le scuole inizieranno con orari ridotti e con decine di migliaia di cattedre scoperte da assegnare alle supplenze.
È arrivato il momento di superare gli steccati propagandistici e ascoltare la comunità scolastica per avviare un percorso urgente di valorizzazione della Scuola come centro di propulsione della società civile e democratica.
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