Blocco delle assunzioni in ruolo: inziative di Napoli
La scuola napoletana tra riforme inapplicate e provvedimenti peggiorativi Comunicati di Franco Buccino
CGIL SCUOLA NAPOLI
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LA SCUOLA NAPOLETANA TRA RIFORME INAPPLICATE E PROVVEDIMENTI PEGGIORATIVI
(COMUNICATO DI FRANCO BUCCINO)
La sospensione della riforma dei cicli penalizza Napoli, i 120 istituti comprensivi e tutte le altre scuole: l’arricchimento dell’offerta formativa è vitale in una realtà che non vede altri interventi; l’unitarietà del percorso è necessaria in un contesto in cui la dispersione scolastica è ancora elevata.
Sono stati ritirati - inoltre - due decreti importanti, il primo sull’innovazione nella scuola dell’infanzia, il secondo sulla formazione degli insegnanti di base: a Napoli il ritiro del primo arresta ogni processo di consolidamento e di sviluppo del settore, il ritiro del secondo riporta all’anno zero il percorso formativo degli insegnanti di base, che aveva già coinvolto migliaia di studenti di tutta la regione.
Ma a dimostrare che la scuola è irriformabile, anzi ingestibile, ci penserà il decreto Moratti relativo alle operazioni di inizio di anno scolastico.
Il decreto (oltre a unificare il punteggio degli insegnanti delle scuole pubbliche e private, che a Napoli significa render felici molte scuole private che continueranno a non pagare insegnanti attratti solo dal miraggio del servizio), il decreto - dicevo – vorrebbe snellire tutte le procedure di avvio e stabilisce date perentorie: entro il 31 agosto utilizzazioni, nomine in ruolo, nomine dei supplenti annuali; dopo il 31 agosto nomine di supplenti annuali e temporali da parte delle singole scuole.
Chi ha scritto questo decreto non conosce la realtà dei territori e delle scuole, di sicuro di quelle napoletane.
E proprio da Napoli esprimiamo le seguenti preoccupazioni:
- L’Amministrazione non è in grado di rispettare la data del 31 agosto per la gestione del personale di ruolo (utilizzazioni e nuove immissioni).
- Non abbiamo una graduatoria permanente definitiva (a parte la 1° e la 2° fascia): nell’ultimo elenco pubblicato a fine giugno mancano centinaia di nomi e ci sono migliaia di errori.
- La maggioranza delle scuole non sono in grado di definire le graduatorie d’istituto per l’inizio dell’anno scolastico.
A questo decreto presto se ne aggiungerà un altro che riguarda il personale Ata e che prevede la riduzione di 18.000 unità di personale ( a Napoli oltre 1000) e il ridimensionamento dei posti in organico in presenza di lavoratori Lsu con l’effetto di una grandissima mobilità, a Napoli soprattutto, di personale titolare.
Con rimedi coraggiosi potremmo tentare di ridurre gli effetti disastrosi di tali provvedimenti.
In particolare è importante avere una task-force dell’Amministrazione, anche di tipo regionale, che ci dia la graduatoria permanente di Napoli, pulita e veramente definitiva.
E’ poi indispensabile creare reti di scuole, che lavorando in équipe sono le sole che possono garantire graduatorie d’istituto.
Per entrambe le iniziative occorrono incentivi economici e professionali, momenti di formazione mirati, riconoscimento sul campo delle professionalità, mantenimento in servizio dei supplenti Ata (servono d’estate, ma anche per il resto dell’anno: altro che tagli!), coordinamento.
Lo stesso coordinamento dovrà essere garantito per l’assunzione dei supplenti annuali dalla graduatoria permanente da parte delle scuole: questa delle nomine da parte delle scuole è solo fumo negli occhi; ben altro si aspettano i dirigenti in termini di autonomia che non questi adempimenti meramente burocratico-amministrativi oltre che scivolosi.
Solo lavorando in questa direzione, e se il governo è disposto a investire risorse, si potranno almeno alleviare i disagi di un anno scolastico che si preannuncia come uno dei più tormentati della scuola napoletana.
Napoli, 09/07/2001
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