Università “Magna Graecia” di Catanzaro: la FLC CGIL non firma il Contratto Collettivo Integrativo
Senza un progetto organizzativo serio prevalgono ancora una volta logiche che determinano clientele e poco merito.
A cura della FLC CGIL Catanzaro
Ieri 27 novembre, si è concluso l’iter contrattuale per la ripartizione ai lavoratori del salario accessorio 2013 (esclusi i residui già assegnati ai progetti di produttività) con la rimodulazione di alcuni articoli del Contratto Collettivo Integrativo di Ateneo.
La FLC CGIL di Catanzaro non ha sottoscritto l’accordo in quanto lo ha ritenuto iniquo e non rispondente alle aspettative del personale dipendente. La nostra proposta, in tutto il percorso contrattuale, è stata sempre quella di una ripartizione delle risorse finanziarie disponibili che coinvolgesse tutti i lavoratori e le lavoratrici dell’Ateneo e che prevedesse:
- incremento dell’indennità fissa mensile di circa il 7% per tutto il personale dell’Ateneo;
- progressioni Economiche Orizzontali aperte a tutti i dipendenti che alla data del 31/12/2012 avevano maturato due anni di servizio nella categoria di appartenenza (art. 79 CCNL) con graduatoria aperta per due anni;
- l’attribuzione di nuove posizioni di responsabilità al personale di categoria B, C e D a oggi non indennizzato.
Alla luce delle determinazioni che sono emerse nel corso della trattativa e che hanno visto la convergenza dell’Amministrazione, delle RSU e di alcune sigle sindacali, la FLC ha dichiarato la propria indisponibilità alla firma del CCI di Ateneo per le motivazioni espresse nella nota a verbale allegata al Contratto e parte integrante dello stesso.
Nella nota è stato evidenziato che le soluzioni adottate non favoriscono l’equa distribuzione delle risorse disponibili, infatti, l’indennità fissa mensile non è stata aumentata; le procedure per le Progressioni Economiche Orizzontali non sono state finanziate, mentre è stato costruito un impianto normativo che porta alla possibilità di conferire incarichi gravanti sul fondo fino a un importo di Euro 13.165,00, attraverso il cumulo delle indennità previste dal nuovo art. 15 e dal nuovo art. 15 bis del CCI per le categorie D.
Tutto ciò è inaccettabile per la FLC CGIL che ha invece proposto di mantenere invariati i limiti massimi degli importi attribuibili a titolo d’indennità, ora previsti in Euro 7.000,00 (viste le poche risorse a oggi disponibili e poiché tali importi sono già tra i più alti d’Italia) ed ha insistito al contempo per un allargamento delle indennità al personale oggi escluso, nonostante ricopra posti e ruoli di responsabilità e/o specializzazione.
La FLC CGIL giudica grave la bocciatura della propria proposta di finanziamento nell’anno 2013 delle procedure per le Progressioni Economiche Orizzontali.
Ritiene, altresì, che la riserva del 30% di eventuali incrementi del Fondo di Finanziamento Ordinario, per le progressioni economiche orizzontali negli anni successivi, potrebbe essere una disposizione contrattuale priva di qualsiasi effetto, non avendo una sicura copertura finanziaria.
L’impianto contrattuale prescelto non garantisce, ad avviso della FLC CGIL, equa distribuzione delle risorse e parità di trattamento riguardo alle prestazione lavorative rese dal personale.
Infine e non da ultimo la FLC CGIL stigmatizza il comportamento dell’Amministrazione la quale si è presentata più volte alla trattativa senza la certezza delle risorse e senza una chiara e netta riorganizzazione degli uffici, che a tutt’oggi resta ancora ignota, contrariamente a quanto richiesto dal collegio dei revisori dei conti, i quali nella relazione di certificazione delle somme hanno sottolineato la necessità di individuare nuove responsabilità nell’ambito di una riorganizzazione degli uffici.
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