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«Sei righe al giorno per far crescere la concentrazione»

«ABBIAMO NOTATO NEGLI SCOLARI UN MIGLIORAMENTO DELLE PERFORMANCE»

03/02/2014
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Il Messaggero


Filomena Mancini
Maestra elementare
L’INTERVISTA
ROMA «I bambini si sono subito incuriositi e hanno partecipato con un entusiasmo enorme», racconta Filomena Mancini, maestra di quarta elementare nella scuola Mar dei Caraibi di Ostia: è tra gli insegnanti che conducono l’esperimento della cattedra di Pedagogia su scrittura e pensiero. Perfino lei, insegnante di lungo corso e laureata in pedagogia, è stata sorpresa dalle prime reazioni dei suoi alunni. E se aveva delle preoccupazioni iniziali, la realtà le ha dissipate.
I bambini hanno capito di che cosa si trattava?
«Io l’ho spiegato nei giorni precedenti all’inizio del progetto, perché credo che vadano resi partecipi il più possibile. E, da quello che mi dicono i genitori, loro ne hanno parlato spontaneamente a casa, rivelando un grande interesse. Si sentono investiti di una responsabilità»
Già questo, in una scuola che spesso non riesce a responsabilizzare, potrebbe essere un buon risultato no?
«Certo. Inoltre io su certi bambini un po’ più ”difficili” ero scettica, temevo che la cosa non funzionasse. Invece ho visto che tutti si sono sentiti ”importanti” e poi all’atto pratico erano ”aiutati” dal fatto che il foglio fornisse uno spazio ben delimitato e le istruzioni fossero molto precise».
Ecco, cosa devono fare esattamente?
«Devono scrivere 5-6 righe su un argomento che viene indicato ogni giorno».
Sembra facile, ma poche righe a volte rendono il compito più difficile...
«Sì, loro erano abituati a scrivere, ma di solito scrivono di più, anche una o due pagine su un certo argomento, e qualcuno viene assistito nel lavoro, a seconda delle capacità di ognuno o delle difficoltà di apprendimento... Invece stavolta tutti hanno trovato positivo il fatto di dover concentrare il pensiero in poche righe e di dover scegliere la cosa più importante. Perfino i bambini che di solito hanno qualche problema in più hanno avuto risultati migliori»
Insomma, lei vede già degli effetti positivi
«Abbiamo iniziato da poco. Più in là si potranno cominciare a valutare i risultati. Però anche in così poco tempo io ho osservato aspetti che possono migliorare il lavoro personalizzato su ogni bambino e anche sulla classe nel suo insieme».
Ma a lei sembra che questi bambini di solito scrivano poco?
«Oggi ogni scuola si regola in modo diverso. Io li ho sempre fatti scrivere. Qui però dovremo valutare se questo esercizio giornaliero porterà dei cambiamenti nelle loro capacità logiche e espressive. Intanto ho notato una liberazione della creatività: molti di loro, dopo aver finito il compito assegnato, arricchiscono la pagina con dei disegni. Ma soprattutto quello che si è visto subito è che mi ha colpito è stato un livello di concentrazione superiore al normale». Una concentrazione che invece, sulla tastiera, si perde facilmente.
A. Pad.


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