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Invalsi, liceali “bocciati” in matematica

Esaminate le prove della maturità scientifica, il 60% sono insufficienti

26/11/2010
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Il Messaggero

ALESSANDRA MIGLIOZZI

ROMA - Dovrebbero mangiare pane e matematica altrimenti non si capisce perché avrebbero dovuto scegliere l’indirizzo scientifico. Eppure i liceali messi sotto la lente di ingrandimento dell’Invalsi, che ha analizzato i problemi e gli esercizi svolti nell’ambito della maturità 2008/2009, non fanno certo una bella figura. Anche l’istituto di valutazione lo scrive nero su bianco nel Rapporto che pubblicherà oggi sul proprio sito: quegli studenti che dovrebbero essere la «categoria di punta per la matematica» in realtà con i numeri se la cavano poco e male. Anche se, per una volta, i ragazzi del Sud vanno meglio di quelli del Nord. Bocciati anche i prof: alle ricorrezioni dei compiti effettuate dall’Invalsi gli studenti prendono voti decisamente inferiori rispetto a quelli assegnati dai commissari all’esame. Forse più di qualcuno si lascia commuovere dal clima della maturità ed è di manica larga.
Ma veniamo alle lacune degli studenti. Secondo il Rapporto, tanto per cominciare, i ragazzi scelgono le tracce da eseguire non in base alla reale difficoltà degli esercizi ma tenendo conto di quanto questi gli sembrano familiari o meno. Insomma, non ripescano nella memoria le regole apprese, ma cercano di capire se hanno già svolto compiti simili. Questo vale sia per gli studenti dell’indirizzo tradizionale che per quelli della sperimentazione del Piano nazionale di informatica, considerata più complessa e impegnativa. L’Invalsi ha messo in mano i compiti presi a campione a due correttori, ovvero insegnanti in servizio che hanno avuto esperienze come commissari d’esame. Dalla ricorrezione è emerso che su 119 elaborati il 54,5%, erano insufficienti. Si sale addirittura al 60,6% negli indirizzi tradizionali. In quelli informatici si scende al 40,8%.
I liceali del campione mostrano scarsa capacità nell’applicare i concetti acquisiti: sotto questo profilo il 60% è insufficiente, solo il 10% è nella fascia di eccellenza. Critiche anche le capacità logiche e argomentative: qui gli insufficienti sono quasi il 69%, più di due su tre. In quest’ultimo caso, spiega l’Invalsi, pesa l’incapacità «di leggere, comprendere, decodificare adeguatamente testi di varia natura». Il problema è più generale, insomma. Le punte di difficoltà maggiori sono al Nord per la matematica dove le insufficienze sono il 59,1% contro il 51% del Sud. Il voto massimo, tuttavia, è stato dato solo a ragazzi settentrionali. Fra maschi e femmine la differenza è minima e, comunque, vanno meglio le seconde. Fa riflettere un dato: le commissioni d’esame, in media, sono state nettamente meno severe dei correttori Invalsi. I commissari hanno messo l’insufficienza solo ad un compito su cinque di quelli del campione. I professori che hanno lavorato al Rapporto solo ad uno su due. Quanto alle eccellenze, nella ricorrezione sono state solo il 6,8%. Per le commissioni era al top il 22,7% dei compiti. Secondo l’Invalsi il Rapporto dimostra che «una buona metà degli studenti hanno difficoltà sostanziali in matematica, accumulate lungo tutto il percorso scolastico».


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