FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3909141
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Gli esami cominciano a quattro anni La scuola inglese accorcia l’infanzia

Gli esami cominciano a quattro anni La scuola inglese accorcia l’infanzia

Dal 2016 test anche all’asilo. Le critiche: stress eccessivo e inefficace

02/02/2014
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Si annunciano tempi duri per gli scolaretti inglesi: dal 2016 la somministrazione di test per misurare il loro livello di sviluppo cognitivo sarà infatti anticipata dagli attuali sette ai quattro anni di età. I risultati iniziali saranno poi confrontati, tramite prove nazionali, con quelli ottenuti a 11 anni, al termine della scuola di base. L’intento è di valutare obiettivamente i progressi conseguiti, in modo che i genitori siano informati sulla situazione scolastica dei figli e gli insegnanti siano messi in grado di conoscere, confrontare e analizzare gli obiettivi raggiunti.
Il progetto, come si può immaginare, ha suscitato perplessità e critiche che il Times riporta in modo piuttosto esauriente. Poiché anche da noi vengono avanzate molte proposte per migliorare l’insegnamento scolastico sottoponendolo a un monitoraggio nazionale, vale la pena di riflettere sul dibattito inglese. La prima, più evidente obiezione riguarda il fatto che i più piccoli, appena giunti a scuola, rischiano di non aderire emotivamente a richieste estranee al contesto familiare.
Vi è inoltre il pericolo di indurre tensioni e stress, tanto negli alunni quanto nei genitori, in una fase iniziale dell’esperienza scolastica, che dovrebbe essere improntata al massimo di serenità e collaborazione. Inoltre, iscrivere bambini di 4 anni in una graduatoria significa fissarli in un determinato livello evolutivo quando la fluidità dell’infanzia consente, in poche settimane, di effettuare imprevisti balzi in avanti.
Per quanto riguarda i docenti, coinvolgerli in piani di valutazione proposti da esterni rischia di distoglierli dall’osservazione del singolo alunno e dalla valorizzazione delle sue potenzialità. È vero che si consente loro di scegliere tra diverse batterie di test a seconda dei metodi didattici adottati e persino, col consenso dei dirigenti scolastici, di sottrarsi al programma, ma le conseguenze possono essere pesanti in termini di carriera e di finanziamenti alla scuola. Per fortuna l’idea di raggruppare gli alunni secondo le abilità conseguite è stata accantonata sotto una valanga di proteste. Sappiamo infatti che l’interazione tra soggetti diversi è fonte di stimoli, di esperienze e di incentivi.
Viviamo in un’epoca caratterizzata dalla crisi del lavoro tradizionale, basato sulle abilità tecniche, e dalla ricerca di talenti innovativi e creativi, difficilmente identificabili con prove obiettive e quantitative. Ciò non comporta la svalorizzazione delle competenze, quanto l’opportunità di cogliere e sviluppare la pluralità delle intelligenze, dove l’accentuazione non è sulla quantità ma sulla qualità delle capacità e delle inclinazioni.
È del 1995 il libro L’intelligenza emotiva con cui lo psicologo Daniel Goleman rivoluziona le tradizionali valutazioni del Quoziente intellettuale (Qi) mostrando come le prestazioni intellettuali siano inscindibili dalle motivazioni, dalla conoscenza di sé, dall’empatia, dall’attenzione, dalla pervicacia, dalla capacità d’interagire e collaborare con gli altri. Condizioni quasi del tutto assenti nella somministrazione di test quantitativi, astratti e anaffettivi, quanto mai lontani dalla ricchezza della vita e dalla singolarità degli individui. Test che, nella loro apparente neutralità, nascondono lo svantaggio ambientale, sociale e culturale, che determina più di ogni altro condizionamento l’insuccesso scolastico prima e lavorativo poi.

 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL