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46 atenei in protesta. Oggi il voto a Montecitorio

Appello di 2mila docenti al presidente Napolitano. Presidio alla Camera

24/11/2010
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il manifesto

Dalle piazze, ai tetti, ai binari. In poche ore gli studenti e i ricercatori di 46 atenei italiani hanno riacceso la protesta contro la riforma Gelmini in discussione alla Camera. A Roma hanno occupato cinque facoltà (Medicina, Filosofia, Scienze Politiche, Fisica e Ingegneria), altrettante a Pisa dove in centinaia hanno bloccato il traffico cittadino chiedendo la sospensione della didattica in tutto l'ateneo.
La prima ad occupare è stata la facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo dopo un'assemblea stracolma. Si sono mossi in forze anche i rettori degli atenei di Cagliari e Sassari che in un documento congiunto chiedono che il Disegno di legge Gelmini venga riassegnato alla Commissione cultura della Camera per permettere una radicale riscrittura. «Il testo attuale del Ddl relega al ruolo di promesse qualunque possibile stanziamento» rincara la dose il rettore dell'università di Firenze Alberto Tesi. Segnali d'allarme lanciati mentre sui tetti del campus di Salerno, sotto una pioggia battente, i ricercatori e gli studenti salivano sui tetti. Alla Statale di Milano stessa scena. Grazie alle mailing list e ai social network la protesta è dilagata nelle scuole. Gli studenti della rete della Conoscenza hanno annunciato l'occupazione delle scuole superiori di Milano, Firenze, Roma, Napoli e Catania.
Ma non basta ancora. Stamattina, infatti, i docenti e i ricercatori del Politecnico pubblicano a proprie spese sul Corriere della Sera una pagina contro il Ddl. Per pagare l'inserzione hanno contribuito 660 persone. Costo: 27.200 euro. Sono due però i simboli della nuova onda. Il tetto di Palazzo Nuovo a Torino e quello della facoltà di Architettura della Sapienza in piazza Borghese a Roma. A trecento metri da piazza Montecitorio, dove stamattina dalle 10 le associazioni della docenza e i sindacati hanno convocato un presidio che si annuncia molto affollato, tutto il mondo dell'opposizione (Pd, Idv, Fds) e sindacale si è arrampicato per portare la propria solidarietà. I ricercatori, armati di sacco a pelo e tenda, sono più di 50 e, ieri notte, hanno organizzato un happening musicale con gli studenti delle università romane. Un appello in difesa dell'università, sottoscritto da più di 2 mila docenti, è stato inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Si attende la risposta. Una volta approvato alla Camera, il Ddl Gelmini dovrebbe tornare al Senato il prossimo 9 dicembre. ro. ci.
 


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