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Repubblica-Bari-In marcia per una scuola più giusta la mobilitazione oggi parte da Bari

In centocinquanta hanno aderito all'appello per non disperdere il grande patrimonio pubblico: "Una battaglia di democrazia" In marcia per una scuola più giusta la mobilitazione oggi parte da B...

14/01/2003
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la Repubblica

In centocinquanta hanno aderito all'appello per non disperdere il grande patrimonio pubblico: "Una battaglia di democrazia"
In marcia per una scuola più giusta la mobilitazione oggi parte da Bari
La rabbia dei prof: "Ci stanno rendendo impossibile lavorare. Si sta diffondendo tra di noi un senso molto forte di frustrazione"
ANNA GRITTANI


Oggi Bari parla della "Pubblica istruzione". E lo fa partendo da un'idea grande nella sua infinita semplicità: mettere insieme le forze per un percorso comune nel quale ci sia un coordinamento. Ma prima ancora di coordinarsi l'intento è vedersi e parlare. Ci si incontra oggi pomeriggio alle 16 in una sala del Kursaal Santalucia di Bari, perché in tanti hanno risposto all'appello rivolto nei giorni scorsi al mondo della scuola dell'università e della ricerca. L'appello doveva essere sottoscritto con un'adesione all'indirizzo di posta elettronica appelloistruzionelibero.it. Hanno risposto in centocinquanta, tra docenti, studenti, associazioni, ricercatori, professori universitari, forze sindacali, di Bari, della Puglia e non solo. L'idea è partita dalle varie manifestazioni di protesta contro la politica del governo su scuola, università e ricerca. Da una parte le dimissioni in massa dei rettori, dall'altra le occupazioni degli studenti, dall'altra ancora gli scioperi di docenti e personale Ata e le manifestazioni di massa organizzate dalle forze sindacali. Momenti di protesta spesso isolati gli uni dagli altri. E allora perché non incontrarsi, parlarne e pensare ad azioni comuni? Ecco perché oggi sono lì, tutti insieme, il parlamentare Ds Alba Sasso che ha organizzato l'incontro insieme al Cidi e alla Cgil scuola, e poi i girotondini, il Forum per la scuola pubblica, l'Arca e altre associazioni, gli studenti dell'Uds, della Sinistra giovanile, e tanto mondo dell'università e della ricerca. Si stringono sotto la lente di ingrandimento di un'iniziativa che per dirla con Beatrice Mezzina, rappresentante del Cidi e dirigente dell'Itc Giulio Cesare, "vuole audience", perché "la problematica globale della scuola non è mai stata sentita".
Le parole sono quasi identiche a quelle usate da Claudio Riccio, studente, rappresentante provinciale dell'Uds. "La situazione della scuola pubblica è un disastro sul quale manca l'attenzione dei media e di altri movimenti. Per questo ritengo che quello di oggi sia il momento di confronto utile che finora è mancato". Ma ci pensa anche il ricercatore del Cnr Guido Pasquariello, quando riflette a proposito del futuro della ricerca vessata dai tagli: "Ci stanno rendendo impossibile lavorare. Si sta diffondendo tra noi un senso molto forte di frustrazione". Nella folla di oggi Eugenio Scardaccione, preside della scuola media di Adelfia "Giovanni XXIII", farà sentire la sua voce perché "la scuola di qualità non si può fare senza insegnanti e perché le indicazioni operative per la scuola media, dove c'è una riscrittura completa dei programmi, sono state date alla vigilia di Natale". E ancora la Cgil scuola. "Nessun governo - dice il segretario regionale Gianni Milici - può mettere in discussione la centralità di scuola, università e ricerca. Quello di oggi è solo un primo momento dal quale partirà l'organizzazione di tante iniziative per discutere dei fondi tagliati alla ricerca e per bloccare la "controriforma" Moratti". Gli fa eco Maurizio Lembo della segreteria di Bari: "Occorre che ci siano proprio tutti, anche coloro che finora non hanno risposto al nostro appello".


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