Scuola, vincitori prove suppletive: il Ministero pone rimedio a un danno…che si è procurato da solo
Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Roma, 9 febbraio - Pare sia "vicina la soluzione per i 387 docenti che sono risultati vincitori delle prove suppletive dei concorsi banditi nel 2020 e che, in virtù della recente sentenza del Consiglio di Stato n. 766/24, rischiano di vedere revocato il loro inserimento nelle graduatorie di merito". Lo ha reso noto Viale Trastevere in un comunicato parlando dei candidati ai quali venne preclusa la partecipazione alle prove scritte del concorso ordinario 2020 a causa delle restrizioni imposte durante il Covid-19 e che avevano poi superato il concorso sostenendo le prove suppletive.
Apprendiamo con piacere di essere vicini a una soluzione per queste lavoratrici e questi lavoratori ma, nel contempo, non possiamo fare a meno di notare che il Ministero è costretto a porre rimedio a un danno da lui stesso fatto.
Questi docenti, infatti, avevano ottenuto la possibilità di svolgere le prove suppletive solo ed esclusivamente grazie ad un ricorso collettivo al Tar patrocinato e vinto dalla FLC CGIL e, solo dopo aver superato tutte le procedure concorsuali, sono stati assunti a tempo indeterminato. Ma lo stesso Ministero, incomprensibilmente, e nonostante fossero già stati affrontati i costi per svolgere le prove suppletive, ha ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR e determinato così il pronunciamento negativo nei confronti di questi lavoratori.
Ora leggiamo che il Ministro ha "deciso di garantire la continuità didattica tenendo conto dell'interesse degli studenti". Consigliamo però che, quando si decide di proporre ricorso avverso a sentenze favorevoli, si valutino fino in fondo le conseguenze e gli scenari. Siamo in presenza infatti, di docenti che hanno superato regolarmente un concorso pubblico, quindi in grado di garantire continuità didattica, mentre ogni anno centinaia di migliaia di cattedre vengono assegnate a supplenti che, loro malgrado, non possono garantire la continuità.
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