Mobilità scuola 2017/2018: la forza del contratto riesce ad affermare i principi di equità, inclusività, trasparenza e collegialità
Comunicato stampa di Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
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L’intesa sulla mobilità del personale scolastico siglata il 29 dicembre 2016 al Ministero dell’Istruzione rappresenta il primo banco di prova – che riteniamo superata positivamente – di una traduzione pratica dell’Intesa del 30 novembre sul rinnovo dei contratti pubblici. È per noi un passo che va nella giusta direzione per superare gli aspetti peggiori della legge 107/15.
I punti principali dell’intesa
Questa trattativa anche per il metodo con cui è stata condotta, fa ben sperare nel ripristino di quegli spazi negoziali che nel recente passato erano stati negati e che sono fondamentali per il bene della scuola e dei lavoratori.
Adesso è prioritario sottoscrivere un buon contratto sulla mobilità dimostrando il fallimento oggettivo della cosiddetta “chiamata diretta”, da sostituire con regole condivise.
L’intesa politica, innanzitutto, apre la strada ad un contratto che consente la mobilità a tutti i docenti, nella fase provinciale e in quella interprovinciale, sia su scuola che sulle altre preferenze sintetiche, ambiti territoriali compresi, su libera scelta degli interessati.
Vengono ridotte e semplificate le fasi rispetto allo scorso anno al fine di ottimizzare le disponibilità dei posti.
È cancellato il “doppio binario” che differenziava i docenti in base all’anno e alle modalità di assunzione.
Grande attenzione viene dedicata ai precari riservando alle assunzioni il 60% dei posti liberi.
Passa un principio storico: l’equiparazione del servizio tra tempo determinato e tempo indeterminato.
Per quanto riguarda, infine, la mobilità dei docenti da ambito a scuola, essa avverrà sulla base di requisiti da scegliere da parte delle scuole da una tabella nazionalmente definita e individuati contestualmente all’approvazione “del” e in coerenza “con” il PTOF, tramite delibera dei collegi docenti.
L’intesa di oggi, soprattutto alla luce dei risultati raggiunti, può segnare l’avvio di un percorso, da noi sempre auspicato, basato sul confronto con le rappresentanze sociali, come fondamentale strumento di condivisione e partecipazione finalizzato contestualmente e alla tutela del personale e all’interesse generale dell’intero mondo scolastico.
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