I dati OCSE bocciano sonoramente le politiche del Governo sul sistema d'istruzione
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
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Giustamente sostiene l'OCSE che l'istruzione è la migliore risposta alla crisi.
Ma l'Italia non solo spende meno, il 4,5 per cento a fronte del 5,7 per cento della media OCSE, ma ha tagliato risorse pari a 8 miliardi di euro in tre anni alla scuola e 1,3 miliardi all'università. Per il Governo l'istruzione è un costo e non una risorsa strategica per guardare al futuro.
Gli insegnanti sono pagati molto meno dei loro colleghi europei ma il Governo ha bloccato per tre anni gli stipendi e cancellato gli scatti d'anzianità. Per valorizzare il merito ci vogliono risorse e non chiacchiere.
Certo che bisogna diminuire le ore di lezione frontale ma bisogna aumentare quelle laboratoriali ed invece si riducono ore e materie solo per risparmiare, tagliando docenti ed ATA. Vi deve essere un rapporto stretto tra tempi scuola, programmi all'altezza di un sistema educativo moderno, organizzazione e innovazione didattica, considerando l'istruzione come percorso di sperimentazione e di ricerca continua.
Insomma, dobbiamo raccogliere le sfide del futuro per portare la nostra formazione a livello europeo.
Ma questo Governo invece non ha né strategie e tanto meno una consapevolezza dei veri problemi che bisogna affrontare per elevare la qualità del nostro sistema di educazione e formazione.
Spaccia per riforme la demolizione del sistema pubblico d'istruzione in controtendenza rispetto a ciò che accade nel resto del mondo.
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