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Scuola primaria: quella frenesia rigorista che aggrava i danni

Talvolta le pratiche quotidiane peggiorano la stessa normativa vigente. I casi dell'inglese e delle attività alternative all'insegnamento della religione cattolica.

12/12/2012
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Nelle scuole primarie, forse quelle che maggiormente hanno subito (e continuano a subire) la falcidia pseudo rigorista degli ultimi governi, spesso si fa strame anche della normativa vigente, aggravando ulteriormente i processi di smantellamento che sono in corso.

Ultimamente ci giungono numerose segnalazioni riguardanti l'insegnamento della lingua inglese e le attività alternative all'insegnamento della religione cattolica (IRC).

L'insegnamento della lingua inglese

Doveva essere uno dei pilastri della politica scolastica del centro destra, una delle tre "i" di morattiana memoria. E finché nella scuola primaria l'insegnamento dell'inglese è stato assicurato da insegnanti specialisti, le cose andavano sostanzialmente bene.
Poi gli specialisti sono stati sacrificati al dogma di tagliare su tutto.
Ma l'insegnamento dell'inglese andava comunque garantito e quindi si è pensato di trasformare tutti gli insegnanti in "specializzati" in grado di insegnare l'inglese. Per farlo è stato avviato un progetto di formazione debolissimo e inutilmente autoritario che ha provocato e continua a provocare molti più problemi di quanti si proponesse (inefficacemente) di risolvere.
Tant'è che oggi, nella scuola primaria, avere i titoli per insegnare inglese rappresenta più un rischio che altro. In molti casi infatti si pretende che i docenti "specializzati" insegnino inglese, a volte solo inglese, in più classi. Si tenta cioè di utilizzarli esattamente come se fossero specialisti. Si tratta invece di maestre e maestri "ordinari" che insegnano queste o quelle discipline, o meglio ambiti disciplinari, nelle classi che sono state loro assegnate, sulla base dei criteri definiti dal Collegio dei Docenti. A questo proposito si veda il nostro fascicolo d'avvio anno scolastico 2012/13 alla voce "scuola primaria" pagine 24 e 25.

Eppure nella circolare ministeriale 61/2012 sugli organici di fatto, così come in altre note esplicative inviate dal MIUR agli USR, si afferma che " L'insegnamento della lingua inglese è impartito in maniera generalizzata, nell'ambito delle classi loro assegnate congiuntamente ad altri insegnamenti, dai docenti in possesso dei requisiti richiesti, per le ore previste dalla normativa vigente (un'ora settimanale nelle classi prime, due ore nella classi seconde, tre ore nelle restanti classi). A tal fine i dirigente scolastici, sentito il collegio dei docenti, (così come precisato dalla C.M. 25/12 n.d.r.) adotteranno le soluzioni organizzative più utili affinché tutti i docenti specializzati in servizio nell'istituzione scolastica, compresi quelli che conseguiranno la certificazione richiesta per l'insegnamento delle lingua inglese entro il 31 agosto p.v., a conclusione del corso di formazione linguistico-comunicativa e metodologico-didattica, siano impegnati nelle classi loro assegnate, nell'insegnamento della lingua inglese. Solo per le ore di insegnamento di lingua inglese che non sia stato possibile coprire attraverso una equa distribuzione dei carichi orario, sono istituiti posti per docenti specialisti, nel limite del contingente regionale. Di regola viene costituito un posto ogni 7 o 8 classi, sempreché per ciascun posto si raggiungano almeno 18 ore di insegnamento settimanali.

E la circolare che reca le istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed ATA del 12 settembre 2012 afferma ancora più chiaramente: qualora a seguito della copertura totale dell'organico dei posti comuni residuino ore di lingua inglese in quanto non sia stato possibile assegnare le predette ore di insegnamento al personale docente titolare e/o in servizio nella scuola, poiché il medesimo è risultato sprovvisto dei requisiti per il predetto insegnamento, le ore rimaste disponibili saranno assegnate ad aspiranti presenti nelle graduatorie di circolo e di istituto in possesso dei requisiti previsti dall'art. 7 comma 8 del Regolamento adottato con DM 13 giugno 2007 n. 131.
Questo significa che nel rispetto del contratto nazionale non si può procedere ad un utilizzo illegittimo del personale docente specializzato che può insegnare inglese solo nelle classi dove è assegnato per gli ambiti disciplinari di competenza. Fuori da questa ipotesi come chiarisce bene lo stesso MIUR, si nominano i supplenti.

Attività alternative all'insegnamento della religione cattolica

Al riguardo le norme sono chiare e forti, anzi, quella originaria è fortissima, trattandosi del Concordato tra Stato e Chiesa. Tuttavia spessissimo quelle norme vengono trasgredite. Forse non c'è abbastanza consapevolezza del fatto che ogni volta che ciò accade viene leso un diritto inalienabile dell'individuo e viene offeso un principio di laicità. Per questo non ci stancheremo di denunciare questi casi, di ribadire le norme, di pretendere l'esigibilità delle opzioni alternative all'IRC.

Le scuole sono tenute

  • a informare in merito alle possibili alternative all'IRC tutti i genitori e gli studenti, all'atto delle iscrizioni, in avvio di anno scolastico oltre che ogni qualvolta lo richiedano
  • a consentire l'espressione della scelta se avvalersi o meno dell'IRC e, di conseguenza, a consentire l'opzione relativa alle attività alternative
  • a garantire a genitori e studenti la possibilità di modificare la scelta anche in corso d'anno
  • a programmare le attività alternative comprendendole nell'ambito del POF

Per esser chiari fino in fondo: i ragazzi che hanno optato per le attività alternative non possono essere raggruppati con quelli di altre classi, né inseriti provvisoriamente nelle attività di altre classi, né lasciati a se stessi in corridoi e sottoscala. Ogni e qualsivoglia tentativo da parte della scuola di convincerli a rinunciare al diritto di usufruire dell'attività alternativa è un fatto gravissimo.

Tra l'altro le spese per le attività alternative all'IRC non sono a carico delle scuole. Lo afferma con nettezza una nota del MEF, che riconosce tali attività come "servizio strutturale obbligatorio" che può essere pagato a mezzo dei "ruoli di spesa fissa". Non c'è che da ottemperare.

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