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ENEA, revisione del trattamento economico: un "pasticcio" che la FLC CGIL ha rimesso al giudizio degli organi competenti

Dopo una diffida, annunciamo di aver proceduto ad investire le autorità competenti per un giudizio di legittimità sul protocollo e sulla circolare applicativa.

05/07/2010
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Con circolare Commissariale n. 28/2010 "Revisione del trattamento economico del personale non dirigente dell'Enea – criteri e procedure", il Commissario dell'ENEA ha inteso dare corso alle previsioni contenute nel protocollo sottoscritto in dicembre da Cisl, Uil, Anpri, e la Falera.

La FLC CGIL, non firmataria del suddetto Protocollo, ne ha contestato in termini pubblici e ufficiali (anche con una diffida dal procedere) i contenuti di merito e le implicazioni di metodo.

Nel ribadire il proprio dissenso, la FLC CGIL annuncia al personale dell'ENEA di aver proceduto, con atto formale, ad investire le autorità competenti per un giudizio di legittimità sul protocollo e sulla circolare applicativa.

Riassumiamo qui i punti per i quali ad avviso della scrivente O.S. si è resa necessaria l'iniziativa in questione.

Il 13 maggio 2009 è stato sottoscritto all'ARAN, dalla parte pubblica e dalle OO.SS. aventi diritto, il CCNL 2006-2009 degli EPR, che tra le altre cose prevede all'art. 26 c.1 che

  • "L'Enea in sede di contrattazione integrativa, oltre a definire le tabelle di equiparazione di cui all'art. 7 del CCNL 2002-2005 del 7 aprile 2006, provvederà alla progressiva omogenizzazione della normativa al fine della completa applicazione del contratto degli Enti di Ricerca".

Il medesimo articolo al c. 3 prevede

  • "Sino all'entrata in vigore del contratto integrativo di cui al c. 1, al personale dell'Enea continua ad applicarsi il contratto Enea, salvo quanto espressamente previsto dal presente Capo".

A parere della FLC CGIL, il contratto nazionale dà esplicito mandato ad attivare la contrattazione integrativa i cui obiettivi sono esplicitamente dichiarati, mentre la vigenza del precedente contratto deve intendersi per quegli istituti difformi dal contratto EPR, quali ad esempio orario di lavoro, e solo fino all'applicazione del contratto integrativo che deve portare alla omogeneizzazione agli EPR del trattamento giuridico ed economico.

L'Enea, non attivando il tavolo per l'integrativo 2006-2009, e le altre OO.SS. - non richiedendolo e sottoscrivendo il Protocollo - hanno evidentemente interpretato tali prescrizioni quali una licenza ad operare sine die in regime extracontrattuale, ignorando che una dichiarazione congiunta allegata al medesimo CCNL 2006-2009 impegna le parti sul fatto che la contrattazione integrativa deve avere come riferimento "anche ai fini delle decorrenze dei vari istituti" il quadriennio 2006-2009.

L'Enea, inoltre, facendo finta che le risorse appostate per l'operazione prevista dal Protocollo siano una coda del contratto integrativo 2002-2005, da cui peraltro ci si discosta nel metodo e nel merito, ha ritenuto di disporre di circa 2.400.000 euro senza sottoporsi ad alcun controllo interno ed esterno, quando dovrebbe essere noto che sia il CCNL 2002-2005 che il D.lgs 165/2001 impongono controllo preventivo alla sottoscrizione degli accordi.

Nel merito, come la FLC CGIL ha più volte sottolineato, con il Protocollo si utilizzano risorse destinate all'equiparazione agli EPR per operazione che anzi se ne discostano, con procedure ad personam, non previste in alcun ordinamento pubblico né "vecchio" né "nuovo", ed in contrasto anche con quanto previsto dalla legge 99/2009.

La FLC CGIL, auspicando un ravvedimento delle parti in causa sull'intera vicenda, si rende disponibile sin d'ora ad affrontare nella sede contrattuale dovuta l'intero complesso economico-normativo della transizione per il personale ENEA al CCNL EPR vigente nei termini più equi e trasparenti, ricordando l'urgenza di mettere in sicurezza le retribuzioni dei dipendenti Enea in una fase in cui l'attacco al pubblico impiego spazia dalle pensioni delle donne alle prospettive dei precari.

La FLC CGIL, in piena coerenza con la sua azione di tutela per il personale tutto, grazie anche alla mobilitazione a alla responsabilità che questa O. S. ha saputo coniugare cercando di risolvere i tanti falsi problemi che ostacolavano l'ingresso dell'Enea nel comparto degli enti pubblici della ricerca, convinta che il protocollo in questione di fatto attacca quei diritti affannosamente conquistati, dopo lunghi anni di contratti ponte, sicura che il contratto degli EPR 2006-2009 nei fatti garantisce tutti i profili professionali rendendo giustizia a tutti i lavoratori Enea, osserva che perseverare in altri protocolli significa alienare tutte le garanzie contrattuali previste per gli EPR con lo scopo di "facilitare" l'approdo ad un eventuale contratto di tipo privatistico peraltro in condizioni pessime di partenza.

Pertanto questa O. S., qualora l'Enea dovesse applicare il protocollo sulle progressioni, non mancherà di tutelare in tutte le sedi legali la sua posizione in difesa degli interessi di tutti i lavoratori a salvaguardia del contratto integrativo (quello del 2006-2009 che ci vede negli EPR).

Roma, 5 luglio 2010

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