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ENEA, facciamo il punto della situazione

Ritardi nella gestione e provvedimenti pesanti del Governo definiscono un quadro preoccupante.

16/10/2008
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In data 15 ottobre si è tenuto il previsto incontro tra OOSS con la direzione RUM.

La discussione non ha toccato il punto all’OdG (progressioni economiche), in quanto le questioni relative alla dotazione organica, pensionamenti, stabilizzazioni, assunzioni, così come “impone” la legge “Brunetta” 133/08, non ha trovato ancora un punto di quadra.

La prima e più pesante incertezza è costituita dalle azioni varie ed eventuali del Ministero della Funzione Pubblica, sulle autorizzazioni (DPCM) per le stabilizzazioni nel corso del 2008.

La direzione del personale ci ha fornito questo quadro:

  • nuova dotazione organica (3066 – 10% imposto dalla L. 133 art.) = 2782

  • organico previsto al 31/12/2008 = 2730

  • previsione obiettivo nuove assunzioni (stabilizzazioni, concorsi, graduatorie) entro il 31/12/2009 = 190

  • cessazioni previste 2009 = 173

Sulla logica di questo quadro, rileviamo che 2782 – 2730 + 173 = 225 che se la matematica non è una opinione sarebbero gli spazi di assunzioni entro il 2009, Brunetta permettendo con l’emanazione delle necessarie autorizzazioni.

La questione quindi è il dato di 173 pensionamenti ritenuti come obiettivo necessario dalla Direzione. Per questo obiettivo bisognerà mettere in atto le prerogative previste dalla L. 133/08, di “pensionare” i dipendenti pubblici che abbiano maturato i 40 anni di contribuzione.

L’Ente prevede di avvalersi di questa facoltà per i dipendenti che oltre ad avere 40 anni di contributi abbiano raggiunto i 65 anni di età anagrafica. Qualora i numeri non fossero sufficienti, intende procedere, fermo restando il vincolo dei 40 anni di contribuiti, scalando a partire dai più anziani.

Naturalmente come sempre in ENEA, sono previste eccezioni.

La FLC Cgil ha chiarito al tavolo:

  • che la logica dei dati presentati non era convincente;

  • che si dichiara d’accordo a prevedere pensionamenti per dipendenti con requisito 65/40 qualora necessari e utili per le nuove assunzioni;

  • che non è disponibile a “codefinire” criteri di eccezione;

  • che alcune situazioni (ricerche, centri, laboratori, impianti) possono con il suddetto criterio entrare in crisi, grazie anche alla mancanza di programmazione sulla formazione del personale in posizioni funzionali sensibili.

Per questo chiede alla Direzione del personale l’elenco preciso delle posizioni giudicate critiche.

La FLC Cgil ha chiesto, inoltre, che nessuno dei “pensionati” rientri con contratti di servizio Enea o attraverso società esterne, si potrebbe semmai prevedere l’istituto dell’associazione gratuita come negli altri EPR.

La seduta si è conclusa con la distribuzione dei documenti richiesti in occasione del precedente incontro. Mancano all’appello, rispetto alle richieste delle OO.SS. :

  • la determina per l’attribuzione dei profili con relativo elenco (è prevista una errata corrige);

  • l’elenco delle nomine Enea nelle società partecipate;

  • l’allegato alla delibera n° 60 /2008/CA (aumenti ai dirigenti), negato per motivi di privacy.

I primi due documenti saranno resi disponibili per le vie brevi al più presto.

Rimane aperta la questione inquadramento per i ricercatori stabilizzati e stabilizzandi. Il nuovo quadro di riferimento governativo, legislativo regolamentare e contrattuale, suggerirebbe una presa di posizione dell’Ente a garanzia di detto personale. Da parte nostra, abbiamo fatto questa richiesta e stiamo valutando le azioni più idonee.

Il prossimo incontro è previsto per martedì prossimo con OdG: progressioni economiche e verticali.

Veniamo allo tsunami che ci riguarda.

Il Governo, con la maggioranza che lo sostiene, è intervenuto o sta intervendo sull’ENEA attraverso vari provvedimenti.

A parte quelli che riguardano tutto il mondo del lavoro, tutto il pubblico impiego, tutto il mondo della ricerca pubblica italiana, e il precariato per essa impiegato, e per i quali le OOSS confederali hanno avviato le procedure per l’indizione dello sciopero di comparto, ci riguardano:

  • Agenzia per l’efficienza energetica (già deliberata e definita dal CdA) all’esame del ministero vigilante.

  • Istituzione Task Force sul nucleare (appresa dagli organi di stampa).

  • Approvazione in Commissione, in discussione la prossima settimana alla Camera, della Agenzia per la Sicurezza Nucleare (art. 16 ter ddl 1441 ter). “E’ composta dalle strutture del dipartimento nucleare dell’ISPRA e dalle risorse dell’ENEA preposte alle attività di competenza dell’agenzia che le verranno associate”. In pratica si tratta di finanziare da parte di ISPRA e ENEA per il 2009 la neonata agenzia. Il trasferimento di personale è previsto in 50 unità da ciascun ente, da sottrarre alle rispettive dotazioni organiche.

  • Approvazione in Commissione, in discussione la prossima settimana alla Camera, dell’art. 16 sexies ddl 1441 ter. Sulla trasformazione dell’Enea in Enes. Operazione funzionale solo al commissariamento dell’ente, con l’aggravio del danno della perdita del logo ENEA ( 26 anni di reputazione in Italia e all’estero, la nostra storia nel bene e nel male), sembra per condizione imposta dal proponente onorevole leghista.

  • Nell’articolo si preparano tagli, razionalizzazioni, e la definizione, tra le altre cose, anche della sede del nuovo Ente (comma 4).

  • Nella tabella C allegata alla finanziaria 2009, (1713 camera dei deputati) il contributo ordinario dello stato per l’ENEA passa da 191.908 mln di euro (2008) a 173.160 mln di euro. Va qui rilevato che le suddette cifre sono assolutamente “teoriche” in quanto già soggette al taglio del 10% previsto dalla finanziaria 2006 e a tagli vari per finanziare banche, trasportatori, e altre calamità.

Le sorprese non sono finite, aspettiamo la puntata in Senato.

A fronte di questo quadro, che rappresenta compiutamente il progetto di questo Governo contro il lavoro, i saperi e il futuro del Paese, l’alta dirigenza Enea non ha ritenuto di dover prendere una posizione di denuncia. Il loro contributo si limita alla povera gestione dell’esistente, a una politica di interdizione reciproca, a garantirsi aumenti - sospetti dal punto di vista della legittimità - sicuramente scandalosi dal punto di vista del merito, e inopportuni se non altro perché precedono quelli del loro personale.

La FLC Cgil sente la necessità di richiamare l’attenzione di tutto il personale su quanto sta accadendo, di invitarlo alle assemblee di informazione su questi temi, ad unirsi allo stato di agitazione indetto da tutti gli altri enti di ricerca e dalle università italiane, per fermare lo scempio cui stiamo assistendo.

Roma, 16 ottobre 2008

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