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APE volontaria e RITA: indicazioni INPS per accedere. Scadenza al 31 marzo 2018 per l’accesso all’APE sociale

I due istituti previdenziali per il momento sono finanziati fino al dicembre 2019.

16/03/2018
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La Legge di bilancio del 2018 ha fornito i finanziamenti a due Istituti previdenziali, l’APE volontaria e la RITA (quest'ultimo per gli iscritti a un Fondo di previdenza complementare) che si vengono ad aggiungere a quello già in vigore dell'Ape sociale.

Questi istituti previdenziali per il momento sono finanziati fino al dicembre 2019.

L'INPS con apposita circolare 28 del 13 febbraio 2018 fornisce le informazioni sui destinatari dell’APE volontaria e della RITA e su quali requisiti bisogna avere per richiederne la certificazione.

L'accesso all'APE volontaria e alla RITA non è disciplinato soltanto dai requisiti pensionistici, ma anche da complessi calcoli riguardanti la massa salariale che si mette a disposizione, pertanto è necessario che gli interessati si rivolgano al nostro patronato INCA CGIL per verificare la compatibilità della istanza che si vuole produrre.

Per informazioni, chiarimenti e consulenze è possibile rivolgersi presso le sedi dell’INCA CGIL in Italia e nel mondo.

Diamo di seguito un breve sunto delle caratteristiche dell'APE volontaria e della RITA.

L'APE volontaria è un prestito fornito da un istituto finanziatore, scelto dal richiedente e corrisposto in quote mensili, sostitutive dell'assegno pensionistico fino alla maturazione dello stesso.

Per accedere all'APE volontaria bisogna avere almeno 63 anni di età e almeno venti anni di contribuzione entro il 31/12/2019 ed essere nella condizione di andare in pensione dopo 3 anni e 7 mesi dalla domanda. La restituzione del prestito avverrà, dopo l'effettivo pensionamento, in rate mensili che saranno decurtate dall'assegno pensionistico direttamente dall'INPS.

Per verificare di essere in possesso dei requisiti per accedere all'APE volontaria è necessario inoltrare apposita domanda all'INPS attraverso il patronato INCA CGIL. L'ente di previdenza provvederà al rilascio di apposita certificazione con la quale sarà possibile effettuare la domanda di dimissioni secondo le modalità fissate dal MIUR.

La RITA (Rendita Integrativa Transitoria Anticipata) è uno strumento di cui possono beneficiare gli aderenti ad un Fondo di previdenza complementare (Fondo Espero per i dipendenti della scuola) che possono vantare 5 anni di permanenza nel fondo ed almeno 20 anni di contribuzione INPS.

La RITA consente di anticipare le dimissioni dal lavoro fino ad un massimo di 5 anni rispetto all'età attualmente prevista per il pensionamento. Durante il suddetto periodo il lavoratore potrà usufruire di una rendita (mensile/bimestrale/trimestrale) erogata dal Fondo pensione il cui ammontare dipenderà esclusivamente dal capitale accumulato nel Fondo pensione.

La RITA, oltre a godere di particolari agevolazioni fiscali, può essere richiesta anche congiuntamente all'APE volontaria o all'APE sociale.

L’istituto dell’APE sociale continua ad essere in vigore

L’APE Sociale ha la funzione di agevolare specifiche categorie di lavoratori che si trovano in situazioni di svantaggio, come disoccupati, invalidi o addetti a mansioni gravose, tra cui le docenti della scuola dell’infanzia.

La Legge di bilancio per il 2018 ha introdotto, per le sole donne la riduzione del requisito contributivo di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di 2 anni.

È possibile richiedere la certificazione dei requisiti all’INPS, producendo domanda entro il prossimo 31 marzo 2018. È questa la data attualmente prevista sul sito Inps per chi perfezionerà i requisiti richiesti dall’accesso all’APE sociale entro il 31 dicembre 2018.

È importante per coloro che vogliono accedere a questa forma di pensionamento produrre istanza di accesso in tempi brevi, per poter rientrare nei fondi stanziati per il 2018.