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Semestre europeo: le raccomandazioni al governo italiano sui punti critici delle riforme e delle politiche energetiche

Per la FLC CGIL nella transizione green è fondamentale coinvolgere immediatamente il sistema dell’istruzione.

22/06/2023
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Il 24 maggio la Commissione Europea ha inviato al Governo italiano le Raccomandazioni previste dal meccanismo del Semestre Europeo, specificamente sul programma nazionale di riforme e con un parere del Consiglio sul programma di Stabilità italiano, entrambi presentati nei mesi precedenti. I temi fondamentali, come sempre sono quelli fiscali, quelli legati alle politiche dell’occupazione, alla direzione politica delle riforme in atto e, questa volta anche alle politiche legate alle risorse energetiche e all’attuazione di alcuni programmi come REPowerEU (un piano di riduzione dell’uso dei combustibili fossili, misura legata a evitare la dipendenza dalla Russia per gas e petrolio).

Pur senza entrare nei dettagli tecnici, il Semestre ha un ciclo ben definito: tra novembre e dicembre si effettua una analisi delle situazioni nazionali e si verificano gli sviluppi del semestre precedente; tra gennaio e marzo la Commissione Europea esprime gli orientamenti politici; tra aprile e luglio si iniziano le procedure nazionali di individuazione di obiettivi e criticità, valutazione delle politiche e determinazione dei programmi nazionali; da luglio a dicembre si attuano le misure contenute nelle raccomandazioni specifiche per paese definitive.

A questo punto del ciclo quindi si sta discutendo per redigere la versione definitiva delle raccomandazioni nazionali.

Il documento ha indicato tra le misure principali da adottare la riduzione degli aiuti sui consumi energetici, il mantenimento della spesa primaria netta, la realizzazione (anche amministrativa) delle progettualità legate ai fondi UE e al PNRR, in particolare per promuovere le transizioni verdi e digitali, la riduzione delle imposte sul lavoro, l’efficienza del sistema tributario (preservandone la progressività, in maniera esplicita), riduzione della dipendenza da combustibili fossili, attraverso lo snellimento delle procedure e la produzione di rinnovabili e l’intensificazione degli sforzi politici per fornire e acquisire le competenze necessarie per la transizione green.

La procedura corretta e auspicata dei governi nazionali sarebbe quella di coinvolgere nella redazione e nelle trattative anche le parti sociali. La CGIL ha chiaramente espresso il proprio giudizio sui temi proposti, e non poche sono state le criticità rilevate, come l’assenza della lotta all’evasione fiscale, di una riforma del sistema previdenziale che includa i soggetti più ‘deboli’ oppure la tutela del potere d’acquisto delle pensioni.

Nonostante ci sia solo un accenno, uno dei punti fondamentali della questione è esplicitamente però l’istruzione e la formazione sulle tematiche ambientali. La giusta transizione può avvenire solo se l’intera società modifica il proprio approccio al mondo, a partire dalle conoscenze e dalle competenze che devono essere acquisite (e quindi fornite) sin dalla più tenera età, passando per le forme di re-skilling e up-skilling in ogni settore, per arrivare poi alle trasformazioni strutturali del sistema economico e sociale.

Una nuova educazione alla cittadinanza e alla democrazia passa ormai per ‘nuovi’ valori, che possono esistere però non invocandoli ideologicamente ma esercitandoli nella quotidianità. È necessario quindi che anche la valutazione delle misure messe in atto nel sistema scolastico e della formazione sulle tematiche della sostenibilità ambientale costituisca un elemento dirimente all’interno delle dinamiche economiche e sociali prese in considerazione nel semestre europeo. Sono indispensabili sia nuovi finanziamenti dedicati per affrontare la riorganizzazione necessaria a un riallineamento dei curricula, sia una destinazione d’uso chiaramente delimitata delle risorse ordinarie.

Per la FLC CGIL, che da molto tempo è in prima linea sulle tematiche ecologiche, è fondamentale che l’attenzione della Commissione Europea e del Governo italiano sulla sostenibilità ambientale parta e si sviluppi coinvolgendo pienamente il sistema dell’istruzione pubblica e le lavoratrici e i lavoratori della conoscenza.