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Campagna mondiale per l’ educazione 25-29 Aprile 2005. I sindacati Scuola Cgil, Cisl, Uil chiedono al governo il rispetto degli impegni assunti

le Segreterie della FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio per ricordare gli impegni assunti dal governo italiano nel 2000 al Forum mondiale di Dakar.

20/04/2005
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Nell'ambito della "settimansa mondiale per un'educazione per tutti", organizzata dall'Internazionale dell'Educazione e da altri Organismi internazionali, le Segreterie della FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola hanno inviato una lettera al Presidente del Consiglio per ricordare gli impegni assunti dal governo italiano nel 2000 al Forum mondiale di Dakar.
In quell'occasione il governo italiano si impegnò, insieme a tanti altri governi, a produrre politiche ed azioni per garantire, entro il 2015, l'accesso a tutti alla scuola di base.

Roma, 20 aprile 2005
__________________________________

testo lettera unitaria

Segreterie Generali

On. Dott. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Palazzo Colonna 370
00187 Roma

Prot. n. 181

Roma, 20 aprile 2005

Oggetto: Campagna mondiale per l’ educazione 25-29 Aprile 2005.

Signor Presidente,

anche quest’anno desideriamo ricordarLe l’impegno assunto dal Governo Italiano nel Forum mondiale di Dakar del 2000 di garantire, entro il 2015, un’educazione di qualità per tutti. Nonostante i progressi fatti in alcuni Paesi, attualmente ancora milioni di bambine e bambini sono esclusi dalla scuola. Più di cento milioni di bambini in età corrispondente non frequentano, infatti, la scuola elementare; altri 140 milioni di giovani diventeranno adulti senza saper leggere e scrivere.

Vogliamo anche ricordare che la frequenza della scuola non significa solo garantire un diritto universale di cittadinanza, ma anche migliorare altri indicatori connessi alla qualità della vita e allo sviluppo dei singoli paesi, come ormai ampiamente dimostrato da numerose ricerche compiute in ambito internazionale dall’ Unicef, dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dall’Unesco.
L’educazione costituisce lo strumento migliore per rompere il ciclo della povertà, della malattia e della fame. Elevati tassi di mortalità infantile, diffusione di malattie infettive, le peggiori forme di sfruttamento – quali la schiavitù, il commercio dei bambini, il reclutamento forzato nei conflitti armati, la prostituzione e la pornografia - sono maggiormente presenti nei paesi dove il tasso di analfabetismo è particolarmente elevato, con forte incidenza soprattutto femminile. E’ invece dimostrato che laddove si investe in istruzione si ottengono risultati multipli: i figli delle donne istruite sono più sani e meglio istruiti. Ad esempio, ogni anno d’ istruzione in più determina una riduzione dal 5 al 10% del tasso di mortalità dei bambini sotto i cinque anni.

Riteniamo che tutti i paesi industrializzati e tra essi l’Italia debbano impegnarsi maggiormente su questo terreno attraverso l’ innalzamento degli aiuti dei paesi in via di sviluppo e il potenziamento delle azioni di cooperazione nel campo dell’educazione.
Vorremmo ricordare due prossime importanti occasioni:
a Luglio, nella riunione del Gruppo delle otto nazioni più sviluppate del mondo si potrebbe decidere di raddoppiare gli aiuti, e cancellare i debiti dei paesi in via di sviluppo
a Settembre, nella riunione di tutti i capi di stato alle Nazioni Uniti per verificare i progressi fatti nell’acquisizione degli Obiettivi per lo sviluppo nell’attuale millennio, si potrebbe sostenere l’abolizione delle tasse scolastiche e dare priorità all’educazione, con particolare attenzione alle ragazze e alle donne.

Ci permettiamo, infine, di ricordarLe che di fronte all’impegno preso a Dakar di riservare almeno lo 0,7% del prodotto interno lordo agli aiuti, l’Italia nel 2004 ha stanziato lo 0,15% - lo 0,2% in meno rispetto al 2003 - collocandosi ultima nella classifica dei paesi donatori.

Nell’augurare una diretta partecipazione del Governo Italiano alla Campagna Mondiale per l’educazione,
Le porgiamo distinti saluti.