FLC CGIL

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Sono previsti una serie di interventi di lavoratrici e lavoratori della scuola, dell'università e della ricerca, tra i quali alcuni precari.

Alessandro Tatarella , collaboratore scolastico e RSU, Tiziana Germani , RSU del Policlinico di Roma, Giovanni De Sossi , insegnante precario, Marinella Esposito , insegnante e RSU, Simone Atzori , RSU precario dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Manuela Pascarella , insegnante precaria, Angelo Zuppardo , insegnante e RSU, Luigi Canalis , insegnante e RSU.

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Alessandro Tatarella, RSU e collaboratore scolastico, apre il suo intervento con una nota di critica nei confronti di chi negli ultimi giorni, ha ritenuto di denigrare questo profilo professionale chiamandoli "bidelli". Ha ricordato come il lavoro dei collaboratori scolastici anche delle pulizie sia fondamentale per la vita della scuola, le lunghe lotte portate avanti con la FLC per combattere le esternalizzazioni che hanno prodotto tanti tagli nel personale ata.

Ha quindi rammentato il percorso delle RSU nella scuola quale momento di grande cambiamento della vita delle scuole simile solo a quella che si ebbe negli anni '70 con l'introduzione degli organi collegiali. Un'esperienza importante che ha portato trasparenza con il contratto d'istituto e che lo convince a ricandidarsi per la FLC per la terza volta. Il duro attacco al ruolo delle RSU in questi giorni sta condizionando le nuove elezioni, ma come FLC riusciremo a ribadire l'importanza del ruolo delle RSU per la tutela dei lavoratori in un progetto di solidarietà all'interno della scuola.

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Tiziana Germani, RSU Policlinico di Roma. L'esistenza del sistema universitario pubblico, esordisce, è seriamente messa in discussione dagli ultimi provvedimenti varati e da quelli di prossima emanazione. I tagli previsti al Fondo di Finanziamento Ordinario delle Università con la Legge Tremonti sono di 1,5 miliardi nel triennio. A questo si uniscono i vincoli e i limiti alle assunzioni previsti dalla Legge Gelmini del 2009 che prevede il blocco delle assunzioni che superino il 90% di spesa per il personale sul complesso Fondo di Finanziamento Ordinario.

Considerando che i tagli sui fondi ordinari si aggirano su una media dell'8% nel triennio, è facile immaginare gli effetti sui bilanci delle università italiane. Nel caso de La Sapienza, il rischio di sfioramento del 90% e del conseguente blocco delle assunzioni, è concreto. Ciò brucerebbe un'intera generazione di cervelli e condannerebbe il Paese ad una marginalità sul piano della ricerca internazionale. Il disegno e la tendenza di cui questi provvedimenti sono espressione, sono quelli della privatizzazione della conoscenza, dell'istruzione e della ricerca universitaria, e della privatizzazione e precarizzazione del lavoro che produce istruzione e ricerca. Per questo , ribadiamo l'idea forte della conoscenza come bene comune che definisce la natura pubblica dell'istruzione universitaria e del lavoro didattico-scientifico e tecnico amministrativo che la sostengono. Così come è importante la funzione dei Policlinici Universitari e delle Aziende Ospedaliere Universitarie Integrate che costituiscono un elemento fondamentale e qualificante del sistema della didattica e della ricerca universitaria in campo medico. Oggi anche per le professioni sanitarie è importante quindi garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale universitario delle aziende ospedaliere e dei policlinici.

Mirando a un processo di riassorbimento effettivo di tutto il precariato tecnico amministrativo, lettori, bandendo posti come ricercatore, eliminando le esternalizzazioni specie nei policlinici riducendo le collaborazioni e le consulenze esterne e utilizzando risorse interne.

Vorremmo poi porre la questione della democrazia al centro del nostro lavoro, nella direzione dell'ampliamento degli spazi di democrazia e partecipazione: aumento della rappresentanza del personale tecnico amministrativo negli organi di governo centrale,istituzione della rappresentanza del personale tecnico amministrativo nei consigli di facoltà, aumento della rappresentanza degli studenti negli organi di governo, riconoscimento dell'elettorato attivo a tutti i precari.

In questo panorama è importante per la FLC costituire assieme a tutti i rappresentati eletti degli studenti, dei docenti, e dei ricercatori, una consulta in cui confrontarsi e in cui raccogliere le proposte e dare una prima parziale forma di rappresentanza a quella parte di comunità universitaria oggi non rappresentata, gli “invisibili”: precari, tecnici amministrativi, precari della ricerca e della docenza, lettori/Cel, dottorandi.

In conclusione, aggiunge che è stato firmato il 15 ottobre un accordo al Policlinico Umberto I che ha sbloccato il trattamento accessorio fermo al 2001, per il personale universitario. Dall'analisi dei dati di bilancio sono emerse delle quote di trattamento accessorio resesi disponibli a seguito nel mancato turn over del personale soci-sanitario a partire dal 2001 a seguito di ciò la contrattazione si è conclusa con l'incremento del trattamento economico di tutto il personale universitario del Policlinico Umberto I per un importo complessivo di 1.623000 attraverso un aumento dell'integrazione ex art. 31.

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Giovanni De Sossi, insegnante precario, inizia il suo intervento citando la storica frase di Piero Calamandrei sui rischi di dittatura che nascono dal tentativo di screditare la scuola pubblica in favore delle private.

Anche oggi sembra che questo sia il disegno: si riducono le risorse alle scuole pubbliche, si attenua la sorveglianza sulle private, si finanziano le scuole non statali anche in contrasto con le norme costituzionali.

Il problema sono i diplomifici che approfittano delle gravi difficoltà dei precari per sfuttarli, senza stipendio e contributi. La riforma Gelmini è un barbaro saccheggio delle risorse della scuola e i precari sono i più colpiti. Non può bastare un intervento iniquo come i contratti di disponibilità, né la promessa di una indennità di disoccupazione che è già un diritto dei lavoratori.

Mente si taglia, non si interviene sulla speculazione edilizia ed ambientale: è di pochi giorni fa la scoperta di scuole costruite su discariche di rifiuti tossici. Proprio per questo la FLC e la CGIL della Calabria hanno organizzato una manifestazione ad Amantea insieme al WWF e a Lega Ambiente per il prossimo 24 ottobre.

Noi ci battiamo per i lavoratori precari della scuola chiedendo il ritiro dei tagli e per il rispetto del piano di assunzioni in ruolo, mentre associazioni pseudo sindacali speculano sulla situazione attraverso ricorsi e contro ricorsi che non fanno altro che spostare i problemi da un precario all'altro facendo arricchire gli studi legali.

Noi siamo per coinvolgere sempre più i lavoratori e in particolare i precari e riteniamo che le RSU siano uno strumento indispensabile per raggiungere questi risultati.

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Marinella Esposito, Rsu, insegnante di scuola primaria a Ponticelli (Napoli). La situazione attuale della scuola ha origine già da un po’ di tempo. Da quando intorno alla scuola, nonostante le apparenze, c’è disattenzione e indifferente. È da tempo infatti che la scuola non ha una sponda politica. Non c’è futuro se non si investe in cultura e conoscenza, eppure anche a sinistra c’è assenza di idee e di progetto. E invece urge che la politica si faccia carico della scuola: deve dirci chiaramente cosa vuole, gli obiettivi e soprattutto quale progetto.

È in lista per il terzo mandato come RSU. Nella sua scuola, grazie alle rappresentanze, è stato possibile che i lavoratori controllassero la gestione economica e finanziaria, che il Pof fosse calibrato sulle risorse. Nonostante la scuola in genere non sia abituata al dibattito, vi è stato nella sua esperienza un alto livello di relazioni sindacali e una facilitazione nella soluzione dei conflitti, partecipazione e democrazia.

Ha invitato tutti a non mollare - nonostante stiano cercando di sfiancarci – e ad essere, noi della Cgil, un presidio permanente per la difesa della scuola pubblica e per il futuro delle nuove generazioni.

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Simone Atzori, precario dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. È difficile, ci dice, intervenire dopo i tanti contributi del mondo della scuola che sembra stare molto peggio della ricerca pubblica. E' RSU nell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia un ente cresciuto molto negli ultimi anni a composto per il 50% da precari. Vuole farci capire il loro lavoro con un esempio. L'Istituto, tra le altre attività che svolge, in virtù di una convenzione con la protezione civile deve comunicare la localizzazione e la magnitudo dei terremoti entro 120 secondi dall’accadimento. Questo lavoro è svolto da molti precari. La rete mobile che si reca sul posto subito dopo l’evento è formata per il 70% da precari. Svolgono, quindi, per il l'Ente e per il Paese funzioni essenziali.

Da un anno, prosegue, sono in mobilitazione quasi permanente contro il tentativo del ministro Brunetta di cancellare i percorsi di stabilizzazione e per chiedere che un semplice atto, a costo zero come l’aumento della dotazione organica, venga autorizzato per poter assumere i precari. Eppure, il Ministro Brunetta li considera capitani di ventura, gente che non può avere un posto fisso altrimenti muore.

Oggi Tremonti afferma il contrario, ma al di là di questo siparietto sappiamo bene quali sono le intenzioni del governo. C’è bisogno di un’assunzione di responsabilità per reagire agli attacchi che la ricerca pubblica e le persone che per essa lavorano molti precari ricevono. Di ricerca se ne parla ne parla sempre ma è come un collutorio: "per sciacquarsi la bocca".

Molti sono andati via tra i suoi colleghi quest’anno, con una perdita grave per tutti, per la ricerca, per il Paese. La RSU ha deciso di fare la sua parte, candidandosi nelle liste della FLC che è stato l’interlocutore principale del coordinamento precari fondato lo scorso anno.

"Siamo diventati un punto di riferimento dei lavoratori - afferma Atzori - abbiamo contribuito ad organizzare importanti manifestazioni, seguiamo le trattative sindacali. Avrei preferito che non ci fosse bisogno di me, avrei preferito potermi dedicare solo al mio lavoro di ricercatore ma come dicevo è necessario che tutti ci assumiamo una responsabilità e continueremo a farlo".

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Angelo Zuppardo, insegnante e RSU, inizia il suo intervento con un brano di Calvino sul ruolo del linguaggio quale strumento di comunicazione e non di confusione così come sta avvenendo in questi giorni: si parla di posto fisso e nel frattempo si licenziano i precari della scuola.

La precarietà è ormai una condizione di vita non condiziona solo l'introduzione dei giovani nel mondo della scuola. La stessa scuola ha acquisito come pedagogia la precarietà per chi ci lavora ma anche per chi la frequenta. Mancanza di certezza del posto di lavoro per i precari ma anche mancanza di certezza di saperi per gli studenti che si ritrovano in classi super affollate, senza docenti di sostegno, senza sostituzioni in caso di assenza dei docenti.

Si sta cercando di cambiare la scuola tutta, in particolare la scuola superiore, la si vuol far diventare luogo di selezione; ma la scuola non è disponibile a ciò, deve restare luogo d'inclusione sociale di pari opportunità per tutti. Non condividiamo e non vogliamo difendere la scuola superiore di oggi, ma non possiamo pensare ad una scuola superiore che non sia di massa, pubblica, luogo dove non s'insegna la cultura mediatica.

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Manuela Pascarella, insegnante precaria, ha partecipato a numerose proteste per essersi trovata a casa senza lavoro. Tutto questo a causa della dissennata politica dei tagli, di miliardi di tagli che hanno avuto un forte impatto negativo sulla qualità della formazione culturale delle giovani generazioni. C'è infatti un progetto in atto da parte di questo Governo, un progetto di distruzione e di destrutturazione della scuola pubblica. Tutto questo mentre si offrono finanziamenti alle scuole private.

La risposta a questa situazione è, da parte del Governo, quella del provvedimento SALVA PRECARI. E' un provvedimento che va rifiutato perché è un contentino. Noi lo rifiutiamo non solo perché non vogliamo l'elemosina, ma anche perché il provvedimento non salva e non garantisce la scuola nella quale crediamo. Ci dà una scuola con insegnanti che cambiano continuamente, con classi numerose, con una caduta della formazione culturale, ecc. Si innesca un meccanismo deleterio.

Nel campo del reclutamento hanno generato il caos. Tutto questo caos servirà a dimostrare che il meccanismo delle graduatorie è inefficace e aprirà la porta al disegno di legge Aprea.

"Noi crediamo - conclude Pascarella - che questa battaglia dobbiamo vincerla insieme. Siamo d'accordo con lo sciopero generale, ma attenzione alle parole d'ordine, no ai tagli deve essere la prima".

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Luigi Canalis, insegnante e RSU, affronta il tema della democrazia. La stampa italiana parla di Commissariamento del Sud. A questo siamo. Un commissariamento contro la corruzione. Ma non ci si chiede chi è il principale corruttore italiano che tenta di corrompere il Paese.

Allora, la proposta non può essere che una, ridare la voce alla base. Ma tutto questo deve partire da una forte autocritica. Il nostro sistema sociale è stato smantellato non solo dal centro-destra.

Servizi e comunicazioni

Agenda
  • 20 MAGGIO | Riunione su FUN/CCNI 2024-2025 e D.D. Criteri fasce di complessità. MIM, ore 15:00
  • 22 MAGGIO | Audizione proposta di L C. 1830 "Revisione disciplina su valutazione studentesse e studenti, tutela autorevolezza personale scolastico e indirizzi scolastici differenziati". Camera
  • 22 MAGGIO | Convocazione OOSS su Organici e Contrattazione integrativa docenti. Direzione generale personale scolastico, terzo piano, ore 11:00
  • 27 MAGGIO | “Non potevano essere che lì”, la FLC CGIL per i cinquant’anni dalla strage di Piazza Loggia. Brescia, ore 8:30 - 21:00
  • 28 MAGGIO | 50° anniversario strage di Piazza Loggia. Brescia, tutta la giornata
  • 30 MAGGIO | Prosecuzione trattativa sequenze contrattuali CCNL Istruzione e Ricerca lett. b) art. 178. Aran, ore 11:30
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