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Angela Pipitone, del coordinamento tempo pieno di Torino, propone la sua testimonianza. A Torino quella del tempo pieno è un'esperienza ormai consolidata da trent'anni, con il 56% delle scuole elementari a tempo pieno. Si tratta di un modello integrato nel territorio, dove lingua straniera ed informatica vengono insegnate da anni come progetto autonomo delle scuole. Un'esperienza che portato, fin dagli anni '70, alla fine del maestro unico, all'adozione alternativa al libro di testo, alla ricerca d'ambiente, all'apertura al territorio.Con questa "riforma" il tempo pieno muore. Perché il tempo pieno ha bisogno di tempo per l'attività didattica, per la crescita della personalità dei bambini e delle bambine. Ha bisogno di tempi distesi per poter dare a tutti i bambini la possibilità di rispettare i loro tempi, in modo che diventino effettivamente protagonisti del loro processo di crescita. Ha bisogno di tempo per rendere possibile la collegialità delle scelte. Ha bisogno della compresenza per rendere l'attività nei laboratori parte integrante del processo di apprendimento. La Legge 53 non favorisce nessuno di questi aspetti.

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Servizi e comunicazioni

Agenda
  • 11 NOVEMBRE | Incontro su MOF. MIM, ore 15:00
  • 12 NOVEMBRE | Audizione ddl 1240 (Valorizzazione e promozione della ricerca). Senato, ore 13:30
  • 18 NOVEMBRE | Presentazione del libro "Nonno, cos’è il sindacato?". Con Gianna Fracassi e Angelo Petrosino. Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni, ore 15:30
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