ATA, in arrivo l’attivazione delle progressioni tra aree da Collaboratori ad Operatori
Si apre il confronto per definire i criteri di distribuzione delle nuove progressioni verticali
A seguito della richiesta unitaria inviata il 28 ottobre il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha convocato le organizzazioni sindacali per l’informativa sulla procedura di progressione dei collaboratori scolastici verso la nuova posizione dell’operatore scolastico (così come previsto dal CCNL 2019-2021).
L’informativa del Ministero
Per gli operatori, le risorse disponibili (36,9 milioni di euro) permettono due opzioni:
- creare un organico aggiuntivo con 1.383 nuove posizioni
- convertire 62.102 collaboratori al ruolo di operatore senza aumentare l’organico complessivo, in linea con il contratto nazionale che privilegia le progressioni interne.
Nella seconda opzione, la conversione di 62.102 collaboratori in operatori presuppone che i posti vacanti non vengano riutilizzati per supplenze o nuove nomine, poiché il costo è lo stipendio del collaboratore alla nuova posizione di operatore.
L’accesso sarà riservato a collaboratori di ruolo con qualifiche specifiche ed esperienza. In prima applicazione potranno partecipare alla progressione verticale i collaboratori con 10 anni di servizio anche in deroga al titolo di studio previsto per accedere alla figura di operatore e coloro con almeno 5 anni se in possesso titolo di studio.
Le nuove progressioni avranno decorrenza 1 settembre 2025.
La nostra posizione
Istituire il maggior numero di progressioni è la scelta migliore così da coinvolgere oltre metà dei collaboratori.
Per quanto riguarda i 37 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio 2022, destinati alla riforma degli ordinamenti, sarebbe auspicabile recuperare le risorse non utilizzate nel 2022 e nel 2023, assicurando che quelle per il 2024 e 2025 vengano interamente utilizzate a beneficio dei lavoratori.
È importante fare presto in modo da qualificare e far progredire economicamente il maggior numero possibile di personale ATA anche per rispondere ai bisogni crescenti delle scuole.
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